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In foto: artigiani bergamaschi all’opera dentro l’ospedale da campo.

Alla chiamata per 12 operai gli artigiani di Confartigianato Bergamo hanno risposto in 250, lavorando a titolo completamente gratuito. In meno di una settimana hanno offerto già 10 mila ore di lavoro facendo squadra insieme agli alpini e lavoratori volontari per allestire l’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale Alpini, presso la Fiera di Bergamo, trasformato in una struttura permanente.

Bergamo 29 marzo 2020 La chiamata degli Alpini è arrivata lunedì scorso, via mail, a Confartigianato Imprese Bergamo: «Abbiamo bisogno di posatori di pareti e imbianchini per rispettare i tempi di apertura dell’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo». La risposta non si è fatta attendere. Attraverso l’interessamento di Confartigianato Bergamo, la mattina seguente, nel cantiere dell’ospedale, si sono presentati più di 200 artigiani: muratori, carpentieri, cartongessisti, imbianchini, idraulici, impiantisti tecnici del gas e elettricisti specializzati, tutti in prima linea, a titolo gratuito, coordinati dagli alpini insieme ai volontari e ai lavoratori delle imprese alle quali sono affidati i lavori.

Una cordata al lavoro senza sosta per poter aprire l’ospedale il prima possibile e dare una boccata di ossigeno alle aziende ospedaliere al collasso. Con 142 posti letto, dei quali 72 destinati alla terapia intensiva e sub-intensiva e i restanti a chi sta uscendo dalla fase critica del Covid-19, l’ospedale da campo che sarà gestito dall’azienda ospedaliera Papa Giovanni è quasi pronto e verrà consegnato entro la fine di questa settimana.

«I nostri artigiani stanno collaborando tutti in forma assolutamente gratuita», Spiega il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, Giacinto Giambellini, «lavorando senza sosta. Il direttore logistico del Gruppo Intervento Medico Chirurgico Ospedale da Campo – Fondazione A.N.A Onlus, Antonio Tonarelli, ci ha chiamato perché mancavano posatori, cartongessisti, sigillatori e imbianchini per montare le pareti in legno e noi siamo arrivati in 250 garantendo 10 mila ore di lavoro per un contributo economico importante. Un grande orgoglio artigiano quello delle imprese bergamasche», prosegue Giambellini, «che stanno fronteggiando l’emergenza da Coronavirus con grande senso di responsabilità, impegnandosi a rispettare i vincoli imposti dalle Istituzioni e attrezzandosi con tutti gli strumenti necessari per tutelare dipendenti, clienti e fornitori. Un contributo di enorme valore per i nostri artigiani. L’emergenza da Coronavirus è anche economica oltre che sanitaria. Sono 30.408 le imprese artigiane registrate nella bergamasca», aggiunge, «che danno lavoro a quasi ottantamila persone e rappresentano il motore economico della nostra provincia, oggi in ginocchio ma sempre pronte a rispondere e ad agire,» conclude

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