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Si è tenuta oggi al presidio ospedaliero in Fiera il test di funzionalità attraverso la simulazione di un ricovero, una prova generale per l’arrivo dei veri pazienti, atteso per domani.

 

 

Bergamo, 5 aprile 2020 – La simulazione è avvenuta oggi pomeriggio attraverso un manichino che ha funto da primo paziente del presidio e sottoposto alle varie fasi di ricovero: l’arrivo in ambulanza, il triage con l’identificazione del malato, i controlli ematici e radiologici, il trasporto nella shock room viste e le gravi difficoltà respiratorie.

Test a tempo di record

Il test è andato bene, soprattutto, nella tempistica (8 minuti per il trasporto delle provette al Papa Giovanni, 15 per analizzarle, il referto radiologico da remoto in tempo reale) e nella funzionalità dei software e delle attrezzature.

«Partiremo con prudenza», spiega Fabio Pezzoli (in foto), il direttore sanitario del Papa Giovanni XXIII da cui dipende la struttura in Fiera, «la sicurezza è la nostra priorità. Domani dovremmo trasferire i primi pazienti ma, come per tutti i trasferimenti disposti in questa emergenza dal Papa Giovanni, la nostra valutazione su chi, quando e dove trasferire sarà innanzitutto clinica e assistenziale,» aggiunge Pezzoli.

Possibili trasferimenti di pazienti dal Papa Giovanni

Ora che i numeri degli accessi al Pronto Soccorso per problemi respiratori sono diminuiti, fra i possibili utilizzi del presidio medico si pensa al trasferimento di alcuni pazienti dall’ospedale di Bergamo e al ricovero di chi, finora curato a casa, potrebbe beneficiare di esami radiologici ed ematici per un inquadramento complessivo.

«Ci accorgiamo sempre più spesso», commenta il direttore del presidio in Fiera, Oliviero Valoti (in foto), «che il Covid 19 colpisce tutti gli organi e non solo i polmoni. Un ricovero anche breve consentirebbe di pianificare le cure a domicilio con maggiore sicurezza,» conclude Valoti.

Insediamento di 15 infermieri della Protezione civile

Intanto ha compiuto la prima visita alla struttura il gruppo di 15 infermieri destinati a Bergamo dalla Protezione civile, da domani impegnati nella formazione al Papa Giovanni XXIII.

In aiuto volontari di Emergency e sanitari russi

Un ulteriore rinforzo sul fronte del personale, ma qualsiasi decisione sull’utilizzo dell’ospedale, costruito dagli Alpini e dagli artigiani di confartigianato Bergamo e che vedrà all’opera i volontari di Emergency, i sanitari dell’esercito russo e quelli reclutati dal Papa Giovanni, dipende da come si comporterà il covid-19 nei prossimi giorni e questo, a sua volta, dipende dai comportamenti responsabili dei cittadini. #iorestoacasa resta la parola d’ordine per tutti.

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