Emiliano Perani, grafico di Casnigo, è morto a soli 36 anni, ucciso dal covid-19. Si trovava ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, e dopo avere eseguito il tampone, da cui è emersa la positività al virus, si è progressivamente aggravato e, portato nel reparto di terapia intensiva, è spirato dopo un mese.
Casnigo, 12 aprile 2020 – Su Change.org, giorni fa, è apparsa una petizione degli amici di Emiliano Perani, con cui chiedevano al sindaco di Casnigo di intitolare il locale campo di basket a lui. “Aveva appena 36 anni e tanta voglia di vivere il mondo, gli affetti, la vita. Tra le sue più grandi passioni c’era il basket”, scrivono gli amici. “Il momento più limpido, dove lo sfogo fisico si intrecciava con l’instaurare amicizie forti, durature e che oggi ci spingono a fare questa richiesta. Quello che chiediamo al comune e al sindaco di Casnigo” aggiungono, “è di commemorarlo attraverso la dedica del suo, nostro campetto di basket. Un piccolo gesto che può valere molto per tutta la comunità del paese e non solo.”
“Con la speranza di poter presto tornare a giocare insieme in quello che si chiamerà ‘Parco giochi in memoria di Emiliano Perani’. Allora sapremo che la sua lotta è valsa qualcosa, che ogni canestro fatto sarà fatto in nome suo.” Concludono.
Post su Facebook contro gli inosservanti del decreto
Prima che uscisse il primo decreto governativo sulle misure restrittive per contenere l’epidemia da covid-19, Emiliano Perani aveva scritto un post su Facebook in cui se la prendeva con tutti quelli che, non curanti dell’epidemia in atto per se stessi e per il prossimo, andavano a sciare in montagna creando continui assembramenti.
“Al Montepora stamattina c’era una marea di persone“, scriveva il giovane grafico sul social. “Le scuole chiudono fino ad aprile, il lavoro si ferma, nessuno vuole più entrare a Bergamo. Al Montepora altre persone verranno contagiate e intanto i bar sono aperti e pieni di gente,”aggiungeva Emiliano Perani, “manifestando la propria preoccupazione per l’aumento dei casi infetti nella Bergamasca, lo scorso 7 marzo. Nell’ultimo post pubblicato sui social si legge:
“Stop con Facebook per qualche lunga settimana. Oggi ho esagerato”, scriveva nell’ultimo post sul social. Dopo soltanto due giorni, eseguiva il tampone, da cui emergeva la sua positività al virus. Dopo un mese di terapia intensiva, si spegneva all’ospedale di Monza.