A raccontarla è Omar Rota, referente del Distretto Bergamo Ovest dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, attivo sul territorio per affrontare e contribuire a risolvere i piccoli grandi problemi nel momento dell’emergenza coronavirus.
Bergamo, 28 aprile 2020 – “In questi tempi il virus ha aggredito come un’ondata di piena i cittadini della nostra provincia e talvolta ad ammalarsi sono stati quanti facevano del bene, mentre tendevano una mano ai più fragili”. È la storia di una piccola Comunità di religiose della nostra provincia, dedite al servizio di alcuni anziani ospitati nel loro Istituto, che hanno operato incessantemente a favore dei loro assistiti.
“In quella piccola Comunità le religiose, quando hanno colto i segnali della possibile presenza del virus, ci hanno subito allertati”, spiega Omar Rota che, contattato dalle suore, si è immediatamente messo a disposizione.”
“È stato attivato, d’intesa con il giovane medico che assisteva la comunità, un programma di ricoveri per i pazienti (laici e religiose) più critici e difficilmente gestibili dall’esiguo personale presente. Altri pazienti positivi, ma con sintomi più lievi e stabilizzati dalle cure ricevute, sono stati invece ospitati nei preziosi Covid Hotel che, proprio in quei giorni, erano stati attivati dall’Agenzia di Tutela della Salute grazie al progetto «Abitare la cura». Infine gli ultimi pazienti, fortunatamente asintomatici e negativi al Covid, sono stati posti in isolamento in un’area salubre della struttura, assicurando loro un’adeguata sorveglianza sanitaria.”
Per chi, come Rota, ogni giorno è in prima linea nel gestire sul territorio l’emergenza sanitaria da Covid-19, è fondamentale comprendere cosa sta succedendo e capire per tempo cosa occorre fare: “Dare una mano a questa piccola Comunità per me è stata una grande gioia. Le religiose non si sono fatte spaventare dal virus, ma hanno avuto la forza di reagire e di chiedere aiuto”.
“Quando la malattia finalmente sarà sotto controllo, la mia soddisfazione più grande sarà, tra qualche tempo, passeggiare per i curatissimi giardini dell’Istituto religioso, con gli anziani e le religiose che nel frattempo saranno rientrati e avranno riconquistato la loro normalità”, conclude Omar Rota.