«Mola mia», tre cuori artistici in regalo al presidente della Provincia Gafforelli

Il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli ha ricevuto un graditissimo regalo proveniente dalla Valle Imagna e rivolto a tutta la comunità bergamasca: tre cuori in legno realizzati e decorati a mano dedicati a Bergamo e con la scritta “Mola mia”.

Bergamo, 30 aprile 2020 – L’iniziativa del regalo è dei fratelli Stefano e Nicola Mazzoleni dell’azienda Legnostyle di Bedulita, che in queste settimane di chiusura forzata, non riuscendo a stare con le mani in mano, hanno realizzato decine di migliaia di cuori di varie dimensioni e colori (ma tutti con la stessa scritta: “Mola mia“.

Altre opere artistiche del genere sono state distribuite a medici, infermieri e volontari, con l’obiettivo di donare un sorriso e ringraziarli per il loro impegno e sacrificio messo in atto in questi giorni difficili di emergenza. 

I tre cuori fatti avere al presidente, in via Tasso, dal consigliere provinciale Demis Todeschini, sono un dono pensato per tutti i Comuni della Provincia che stanno affrontando l’emergenza.

“Sono più che orgoglioso di fare da tramite per questo dono”, ha commentato il consigliere Todeschini, “un’iniziativa meritevole che testimonia il non saper stare fermi e la voglia di rendersi utili tipica della mia terra, la Valle Imagna.  Ringrazio di cuore i fratelli Mazzoleni”, ha proseguito il consigliere, “per questi cuori così generosamente donati e così apprezzati da chi li riceve.” 

Le tre opere d’arte artigianali sono stati posizionati rispettivamente sullo scalone di accesso al Palazzo, nella sala consiliare e nell’ufficio del presidente Gafforelli, che ha detto : “Sono veramente commosso per questo bellissimo pensiero, che volentieri accetto a nome della Provincia casa di tutti i nostri Comuni. Più volte ho sottolineato in questo periodo il duro lavoro a cui sono stati chiamati i sindaci alle prese con l’emergenza e le esigenze dei loro cittadini. Questi cuori”, conclude Gafforelli, “sono per loro e per tutti i bergamaschi.”