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Continua il percorso di #Bergamonuovomodellosviluppo verso la costruzione condivisa di un’agenda per lo sviluppo sostenibile per il prossimo autunno, in vista delle giornate dell’Economy of Francesco e del forum mondiale delle economie trasformative di Barcellona.

 

Bergamo, 19 maggio 2020 – Dopo l’incontro molto partecipato sulla mobilità, adesso «#Bergamonuovomodellosviluppo» è pronto per la prossima conferenza, che si terrà domani, Mercoledì 20 maggio,  ore 20.30, dal titolo:Agricoltura, cibo ed economie locali: perchè non sappiamo collegarli?”

Coordinerà: Diego Moratti; Introdurrà: Francesca Forno, Università di Trento.

Parteciperanno: Alessandro Ippolito, resp. Mipaaf distretti del cibo;  Maurizio Martina, deputato, già ministro delle politiche agricole e Giovanni Malanchini, consigliere regionale.

Nella settimana della “Laudato Si’” torna #Bergamonuovomodellosviluppo sui temi del cibo e delle economie locali.

Economia insostenibile: le difficoltà di molte attività economiche

Dopo la crisi da Covid 19 si discute di una re-territorializzazione dell’economia: non possiamo dare la globalizzazione per scontata e pensare di avere sempre tutto a disposizione senza limiti. E’ un’economia insostenibile, le cui frequenti crisi negli ultimi decenni e le difficoltà di molte attività economiche e di molte famiglie ne sono una conferma, unite all’inquinamento ambientale e al consumo di risorse che questo modello genera. Ne è stata un esempio la questione del latte italiano e del basso prezzo pagato per anni ai produttori alla stalla, solo perché il latte confezionato in Italia in realtà può provenire anche dall’estero. Eppure per il consumatore questo meccanismo è ingannevole e le pubblicità della grande distribuzione organizzata utilizzano con slogan poco corrispondenti alla realtà. Per il latte, dopo due anni di sforzi e pressioni, è stato almeno introdotto l’obbligo della dicitura latte 100% italiano: una soluzione migliorativa, ma non valida per altri prodotti in cui gli agricoltori italiani scontano ancora queste problematiche. 

Valorizzare l’economia locale e i tantissimi piccoli e medi produttori

Perché non riusciamo a collegare efficacemente agricoltura, cibo e territorio? Come sfruttare al meglio le normative introdotte di recente sui distretti del cibo? Come collegare nella pratica i consumi e le abitudini di acquisto a prodotti del territorio per valorizzare l’economia locale e in particolare i tantissimi piccoli e medi produttori, allevatori e trasformatori che non hanno sbocchi su mercati internazionali? Perché come istituzioni e come cittadini, non promuovere allora, con leggi e contributi dedicati, mercati dei produttori locali in ogni città e in ogni paese, aiutando sia l’economia di vicinato sia un’alimentazione a filiera corta?

Occorre istituire i distretti provinciali dell’economia sociale e solidale

Perché la Camera di Commercio di Bergamo, come di recente ha fatto quella di Lecco, non promuove un bando dedicato all’agricoltura biologica? Come si possono legare le progettualità territoriali con le discussioni aperte nel tavolo di coordinamento Ocse?

Infine, da dove ricominciare se non dalla proposta di legge di iniziativa popolare firmata da 9.000 cittadini che chiede a Regione Lombardia l’istituzione dei distretti provinciali dell’economia sociale e solidale?

Chi volesse prenotare un intervento può scrivere a bergamonuovomodellosviluppo@gmail.com

L’indirizzo zoom per partecipare al meeting è:

https://us02web.zoom.us/j/89908414114…

Meeting ID: 899 0841 4114

Password: 040386

Evento Fb: https://www.facebook.com/events/238092174186372/

Per info e contatti:

Matteo Rossi, Nicola Cremaschi, Diego Moratti.

 #Bergamonuovomodellosviluppo

È uno spazio aperto in rete organizzato nei primi giorni della quarantena. L’obiettivo è iniziare a costruire insieme un patto tra cittadini, reti sociali e istituzioni per la condivisione di un’agenda per un nuovo modello di sviluppo sul territorio bergamasco. Siamo convinti che questo momento di crisi rappresenti anche un’opportunità per immaginare, costruire, rilanciare una nuova economia. Sostenibilità, comunità, equità sono valori di cui avremo ancor più bisogno nella fase di ricostruzione, e se oggi stiamo giustamente delegando le decisioni per la nostra salute ai decisori pubblici, la ripresa dovrà svolgersi con una grande partecipazione, perché è importante il punto di vista e l’impegno di ciascuno.  

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