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Non solo bar e ristoranti: in città si riattiva il BergamoWifi, il sistema pubblico di connessione internet del Comune di Bergamo.

 

Bergamo, 20 maggio 2020 – Il sistema wi-fi cittadino era stato disattivato lo scorso 23 marzo, a seguito di alcune segnalazioni: l’Amministrazione aveva deciso di spegnere il sistema  per evitare e scongiurare la formazione di capannelli di persone in prossimità degli hot spot che ripetono il segnale. Il servizio è comunque rimasto attivo in tutti gli spazi interni, a partire dagli uffici del Comune, e dalle scuole, in questo caso per sostenere le iniziative di insegnamento a distanza, per tutto il periodo del lockdown.

Bergamowifi: oltre 7000 utenti bergamaschi naviganti al giorno.

Ora tutti i 370 hotspot presenti in città vengono riattivati: Bergamowifi, uno dei migliori e più capillari servizi di wifi pubblico gratuito in Italia, generano ogni giorno tra 300 e 420 gb di traffico dati. Prima della chiusura progressiva delle attività, il servizio contava tra i 150 e i 170 mila dispositivi rilevati al giorno e oltre 7000 utenti naviganti al giorno.

Monitoraggio, in tempo reale, di assembramenti da parte della polizia locale

Durante il periodo di lockdown e nel periodo più difficile dell’emergenza sanitaria le antenne di Bergamowifi sono risultate comunque molto utili, nonostante la disattivazione della rete internet: la Polizia Locale ha potuto infatti monitorare in tempo reale situazioni di eventuali assembramenti grazie alla rilevazione dei dispositivi collegati e, quindi, intervenire laddove necessario.

“Prosegue il progressivo rientro alla normalità (anche se con tutte le cautele e la prudenza che il momento richiedono)”, commenta l’assessore all’innovazione, Giacomo Angeloni (in foto), “anche attraverso la riattivazione del BergamoWifi in città. Durante il periodo di lockdown, grazie alla collaborazione di A2A”, prosegue l’assessore, “siamo riusciti a garantire connettività a molte persone che avevano bisogno di wifi per poter lavorare in smart working: abbiamo portato rete a insegnanti che dovevano fare lezione a distanza, abbiamo cercato di agevolare la vita quotidiana delle persone, proseguendo lungo il percorso di <internet come diritto>, percorso avviato con il Bergamowifi dal 2015,” conclude Angeloni.

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