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In Nella foto: gli operatori sanitari di Emergency

Si è tenuto oggi il saluto ufficiale al “gruppo di Emergemcy” che, da fine marzo, ha contribuito a organizzare e aprire il Presidio medico avanzato in Fiera, affidato alla direzione del Papa Giovanni XXIII.

Bergamo, 26 maggio 2020 – 80 gli operatori della ONG che hanno operato al fianco di personale delle più varie estrazioni sanitarie nazionali e internazionali, gestendo in particolare un settore della terapia intensiva e gli aspetti logistici come gli ingressi, la vestizione e la svestizione degli operatori in tutta sicurezza.

Il direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Maria Beatrice Stasi, ha sottolineato: “E’ stata un’esperienza molto positiva, un modello di collaborazione fra realtà molto diverse fra loro e un aiuto prezioso anche per consentire agli ospedali della provincia di ripartire, riportando parte delle aree Covid in aree Covid free. Oggi non è la fine per questa struttura” ha proseguito il dg, “ma un nuovo inizio, nello stile che ci ha contraddistinto in tutta questa emergenza: creare le risposte che servono ai bisogni emergenti e oggi fortunatamente c’è sempre meno bisogno di ricoveri per il Covid ma abbiamo circa 2.000 persone che abbiamo ricoverato nelle nostre strutture e che vogliamo seguire nei necessari controlli successivi alla dimissione.”

Un grazie particolare a Emergemncy e a tutti suoi operatori, Rossella Miccio, presidente di Emergency, ha dichiarato: “In un momento così difficile, siamo felici di aver potuto portare qui il nostro contributo e l’esperienza di gestione sanitaria maturata sul campo durante l’epidemia di Ebola in Sierra Leone. Ci tengo a ringraziare lo staff del Papa Giovanni per la collaborazione che ci ha offerto durante queste settimane, gli Alpini, Confartigianato e tutte le persone che hanno collaborato per costruire questo ospedale in un momento di emergenza e di grande sofferenza come quello vissuto dalla Provincia di Bergamo. Ci auguriamo che l’emergenza sia davvero finita”, ha aggiunto la presidente Miccio, “e non ce ne sia più bisogno, ma Emergency è sempre disponibile a dare una mano, qui e altrove, qualora ve ne fosse la necessità.

Positivi anche i commenti delle autorità presenti: l’assessore alla Protezione civile di Regione Lombardia, Pietro Foroni; il prefetto Enrico Ricci; il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Alpina, che hanno lodato la collaborazione delle tante realtà coinvolte in questo progetto, operanti in sinergia per dare una risposta concreta all’emergenza Covid-19 in terra bergamasca.

Nella foto: le autorità cittadine intervenute

LA FASE 1 del Presidio Medico Avanzato

Accesso del primo paziente: 6 aprile 2020

La struttura realizzata in Fiera, grazie al contributo dell’Associazione Alpini, dei volontari di Confartigianato Bergamo, dei tifosi atalantini e di tante aziende che hanno donato i materiali necessari, ha accolto il primo paziente il 6 aprile scorso. L’ultima paziente è stata dimessa la scorsa domenica 24 maggio.

In 49 giorni sono stati accolti 120 pazienti, alcuni ricoverati in Terapia intensiva, altri in subintensiva e altri, ancora, in aree a bassa intensità.

Nel momento di massima presenza sono stati accolti 47 pazienti, 12 dei quali in terapia intensiva.

I degenti provenivano dalle seguenti strutture, sia dal Pronto Soccorso che dalle Terapie intensive che dalle degenze ordinarie:

– 47% Ospedale di Bergamo

– 16% Ospedale Bolognini

– 14% ospedale di San Giovanni Bianco

– 12 % dal territorio

– 8% Humanitas Gavazzeni

– 3% Policlinico San Marco (Zingonia).

89 i pazienti dimessi a domicilio, 2 i pazienti dimessi in modalità protetta, 28 sono stati trasferiti in altre strutture ospedaliere (quasi sempre all’Ospedale di Bergamo) per curare patologie non legate al Covid che richiedevano trattamento specialistico. Purtroppo fra i pazienti del Presidio medico è stato registrato anche un decesso.

Hanno operato nella struttura, 277 persone fra operatori medici, sanitari, logisti e altre figure, così suddivise:

– 14 dipendenti dell’ASST Papa Giovanni

– 18 liberi professionisti reclutati dall’ASST Papa Giovanni

– 5 personale in somministrazione

– 2 persone in comando o distacco

– 40 persone dell’Associazione nazionale alpini

– 46 persone del Contingente militare russo

– 82 operatori di Emergency

– 15 volontari

– 55 operatori della Protezione civile.

Un ringraziamento va anche allo staff del Papa Giovanni XXIII, in particolare a Oliviero Valoti, che ha assunto il ruolo di direttore medico del presidio; ai coordinatori infermieristici Gigi Daleffe e Manuela Busetti; a Enrico Bombana, infettivologo e a Svetlana Martchenko, anestesista, di origine russa, in servizio all’Ospedale di Bergamo che, oltre alla professionalità, ha garantito un ottimo rapporto con il contingente russo.

Il Papa Giovanni si è fatto carico di molti aspetti, con il servizio di prevenzione e protezione, l’ingegneria clinica, i servizi informativi, l’ufficio tecnico e allo stesso modo le realtà che prestano servizio all’ospedale di Bergamo, come la Markas per le pulizie o l’All Systems per la sorveglianza e la Siram Veolia per la manutenzione.

Un ringraziamento alla Farmacia del Policlinico di Milano che ha collaborato nella gestione della Farmacia.

Infine un ringraziamento speciale a Chicco Cerea e al ristorante da Vittorio che ha ‘foraggiato’ gli operatori sanitari non solo con la grande qualità che tutti gli riconoscono, ma anche con grande disponibilità e cortesia

LA FASE 2 del Presidio Medico Avanzato

Attività di follow up per pazienti ricoverati all’Asst Papa Giovanni XXIII

L’intera area è già stata sanificata. Letti e apparecchiature restano disponibili e pronti all’utilizzo nel caso fosse necessario riaprire l’attività di ricovero (la struttura fieristica è nella disponibilità dell’ASST fino al 31 luglio prossimo).

Una volta eseguiti alcuni lavori per creare degli ambulatori, utilizzando l’area di ricovero a bassa intensità nei pressi della Tac, il presidio medico avanzato ospiterà le attività di follow up dei pazienti ricoverati nelle strutture dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Anche in questa fase proseguirà il supporto logistico dell’Associazione nazionale alpini.

Gli specialisti degli ambulatori per i controlli

Gli ambulatori per i controlli sono multidisciplinari e vedono l’intervento degli specialisti delle Unità di Malattie infettive, dirette da Marco Rizzi; della Pneumologia diretta da Fabiano Di Marco; della Psicologia clinica, diretta da Maria Simonetta Spada, in collaborazione con gli operatori della Direzione Professioni Sanitarie e sociali, diretta da Simonetta Cesa.

Questa attività è già stata avviata con successo agli ambulatori dell’ospedale di Bergamo, ma verrà completamente trasferita per sfruttare appieno la struttura realizzata in Fiera, anche ora che fortunatamente non c’è più la necessità di ricoveri. Il Presidio in fiera dispone infatti di una Tac, di un’apparecchiatura per le radiografie, e verranno installati apparecchi per la spirometria; inoltre prevede la possibilità di eseguire prelievi ematici che saranno poi processati nei laboratori del Papa Giovanni.

I primi pazienti sono stati convocati all’ospedale di Bergamo per i controlli lo scorso 5 maggio e finora sono stati accettate 180 persone. Il percorso base prevede:

– l’accettazione infermieristica con il case manager per la valutazione multidisciplinare del paziente, il prelievo di sangue, l’elettrocardiogramma e l’educazione sanitaria;

– l’esecuzione della spirometria e la valutazione in un fisioterapista e di un fisiatra per la funzionalità polmonare;

– la visita specialistica con infettivologo o medico d’urgenza.

Pazienti in stato di gravidanza

In base alle risultanze degli esami, viene prenotata una visita pneumologica, cardiologica od ostetrica (nel caso di donne in gravidanza) e avviato un percorso specifico che potrà avvalersi anche della telemedicina.

Il progetto Surviving Covid

Il progetto è stato denominato Surviving Covid e si inserisce nella prospettiva del Covid19_lab, realizzato in partnership con la FROM per sistematizzare la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sanitari relativi al Covid 10.

Il percorso prevede anche interventi riabilitativi e di screening e ha una platea potenziale di oltre 2.000 persone, considerando i ricoverati al Papa Giovanni, a San Giovanni Bianco, al Presidio in Fiera.

Il trend atteso negli spazi della Fiera è di poter esaminare 36 pazienti al giorno.

Seconda attività ospitata in fiera: le vaccinazioni

La seconda attività che verrà ospitata in Fiera sono le vaccinazioni che di norma vengono eseguite al Presidio socio sanitario territoriale di Borgo Palazzo, in cui parte degli ambulatori vaccinali è occupata dalle Usca.

Negli spazi fieristici verranno recuperate circa 2.000 vaccinazioni, che erano previste per i mesi di marzo, aprile e maggio e che non sono state effettuate per l’emergenza Covid.

Le due strutture distano pochi minuti di automobile e la Fiera dispone di un ampio parcheggio gratuito per i cittadini, oltre che di spazi che consentono di mantenere più agevolmente il necessario distanziamento fra gli utenti.

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