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Telemonitoraggio, una tra le armi per fronteggiare il coronavirus: un progetto di Regione Lombardia cui l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo aderisce e che promuove tra i medici di assistenza primaria anche per il tramite delle cooperative mediche, come strategia per arginare un’eventuale seconda ondata epidemica, ma non solo. 

 

 Bergamo, 9 giugno 2020 – Il sistema mette a servizio dei medici di assistenza primaria (medici di famiglia e pediatri di libera scelta) una piattaforma in cui vengono registrati i dati acquisiti mediante telefonata effettuata da una Centrale o mediante dispositivi in grado di registrare specifici parametri del paziente, come la temperatura, la saturazione dell’ossigeno, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa. Il medico può accedere in ogni momento ai dati e riceve notifiche nel caso i parametri superino determinate soglie di allerta.

L’esperienza di un medico di base operante ad Almenno San Salvatore 

Tra quanti hanno aderito al progetto c’è Gianmauro Salvi, medico di base ad Almenno San Salvatore in Valle Imagna, che spiega: “Con il telemonitoraggio nel mese di maggio ho potuto seguire a domicilio quindici pazienti e per diversi giorni anche dodici contemporaneamente. Una volta effettuata la diagnosi ed impostata la terapia”, prosegue Salvi, “si mette il paziente nelle condizioni di trasmettere i propri dati, direttamente o grazie a un famigliare, ad un orario fisso  tramite WhatsApp, Il telemonitoraggio permette di seguirlo molto puntualmente, verificando giorno dopo giorno l’andamento della strategia terapeutica scelta ovvero intervenendo subito in caso di urgenza,” conclude il medico di base.

Possibilità di comunicare con il medico di base

Da parte sua il paziente si sente più seguito, anche grazie alla possibilità di poter comunicare il suo stato al medico anche più volte al giorno, ma senza dover ricorrere a telefonate soprattutto quando, nei momenti di maggiore pressione, sono parecchie le persone da seguire e il tempo del medico necessita di essere ottimizzato.

Sono 200 i medici  di base che hanno aderito al progetto di telemonitoraggio

Nato come strategia anti Covid-19 il telemonitoraggio potrà prendere piede sul territorio non solo per un’eventuale seconda ondata in autunno, ma anche e soprattutto come modalità per seguire i pazienti in altre situazioni. Per questo è in crescita sul territorio di Bergamo il numero dei medici di assistenza primaria che stanno optando per questa soluzione: sono già 200 ad aver aderito al telemonitoraggio sia appoggiandosi alla piattaforma regionale, sia utilizzando le piattaforme messe a disposizione delle cooperative cui aderiscono.

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