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La Polizia di Stato della Questura di Bergamo individua gli autori della rapina, alla filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio di via dei Partigiani, avvenuta il 3 aprile del 2019.

 

Bergamo  6 luglio 2020 – La Polizia di Stato, a seguito di una lunga e laboriosa indagine, ha individuato i due autori della rapina alla filiale di Bergamo della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio, di via dei Partigiani, avvenuta il 3 aprile dell’anno scorso, quando, nel primo pomeriggio, due individui travisati, uno dei quali armato di pistola, facevano accesso all’Istituto bancario e, sotto la minaccia dell’arma, asportavano la somma di oltre 31mila euro dandosi poi  alla fuga, dapprima a bordo di una “Fiat Uno” rubata e, dopo averla abbandonata, percorrevano appiedati la via Pradello in direzione di via Stoppani.

Via di fuga dal cortile condominiale interno

Nel corso della rapina, uno dei due malviventi, quello che aveva asportato il denaro dalla cassa, notava che un dipendente della banca si dava alla fuga attraverso il corridoio posto nel retro degli uffici, che portava al cortile condominiale retrostante (itinerario usato esclusivamente dagli addetti ai lavori), quindi lo seguiva guadagnando anch’egli l’uscita.

Analoga rapina del 16 ottobre 2019

Il successivo 16 ottobre dello stesso anno, il medesimo sportello bancario veniva interessato da un’ulteriore, analoga rapina.  In quest’ultima occasione un rapinatore solitario e con il volto travisato ,dopo aver scavalcato il bancone, si appropriava della somma di circa € 14.000 euro in banconote di vario taglio, dandosi poi alla fuga percorrendo disinvoltamente il corridoio interno della banca. 

Il giorno 11 novembre 2019, il personale della Squadra Mobile, a seguito dell’indagine, concentrava l’attenzione su un rapinatore, già  noto agli investigatori, e lo traeva in arresto. 

Arresto di un  detenuto i regime di semilibertà 

L’attività investigativa infatti consentiva di ottenere inconfutabili riscontri sulla responsabilità penale di Giuseppe Di Matteo che a quel tempo godeva del regime di semilibertà.  Quest’ultimo infatti allora aveva nella propria disponibilità un’auto Fiat Punto, intestata alla moglie , autovettura utilizzata dall’autore della seconda rapina e parcheggiata nei pressi dell’istituto bancario. 

Somiglianza di uno dei due rapinatori con Di Matteo

Tali riscontri inducevano l’Autorità giudiziaria, ad emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere a cui veniva data immediata esecuzione: dal raffronto delle immagini delle due vicende delittuose, si notava un’assoluta somiglianza di uno dei due rapinatori, scaturite dalle caratteristiche fisiche, statura, movenze, e perfino dal modo di scavalcare il bancone, con il Di Matteo. E non solo, la sicura conoscenza dimostrata del percorso di fuga, non accessibile al pubblico, l’uso  di un cappello tipo pescatore e di una mascherina di colore bianco, nonché la modalità di scavalcamento del bancone si rivelavano ulteriori elementi preziosi di riscontro per gli inquirenti.

Individuato il secondo  rapinatore armato e claudicante 

Parallelamente veniva sviluppata un’attività d’indagine finalizzata all’identificazione del complice armato della prima rapina, che, dalle immagini, risultava essere leggermente claudicante. A tal fine venivano effettuati discreti pedinamenti nei confronti di un pregiudicato bergamasco, annoverante precedenti specifici, M.B. classe 1961, assiduo frequentatore del Di Matteo e conosciuto dagli investigatori per questa leggera anomalia fisica. 

Perquisizione in  casa di uno dei due rapinatori a Sorisole

Si procedeva ad una perquisizione presso l’abitazione di quest’ultimo, sita a Sorisole,  nel corso della quale gli agenti rinvenivano un paio guanti, riconoscibili per un marchio impresso e ben visibile identici a quelli indossati da entrambi i rapinatori, un ombrello utilizzato al termine della rapina dal Di Matteo per celarsi alle telecamere e, soprattutto, un verbale di sanzione amministrativa per violazione al Codice della Strada, elevato dalla Polizia Locale di Bergamo, in data  12.03.2019, alle ore 12.00, in via Stoppani a Bergamo relativo all’autovettura in uso dal Di Matteo. 

Tale sanzione pagata da M.B., faceva desumere innanzitutto che l’auto fosse già transitata da via Stoppani qualche giorno prima della rapina, allorquando i due si erano recati verosimilmente a effettuare un sopralluogo e che M.B., il complice, potesse avere la disponibilità della vettura in uso a Di Matteo . 

Emissione dell’A.G. di avviso conclusione indagini

In considerazione degli elementi raccolti,  l’Autorità giudiziaria emetteva avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti degli autori della rapina perpetrata il  3 Aprile 2019, ovvero Di Matteo Giuseppe, in atto detenuto, come detto, per la successiva rapina commessa in data 16 ottobre 2019, e per M.B., anch’egli detenuto, in quanto, nelle more, tratto in arresto, unitamente ad un altro pregiudicato bergamasco,  da personale dell’Arma dei Carabinieri per la tentata rapina consumata ai danni della banca Valpolicella Benaco filiale di Caprino Veronese(VR) e per la rapina consumata ai danni dell’ufficio postale di Castiglione delle Stiviere (MN), avvenute il 18 giugno u.s.

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