Da un po’ di tempo a questa parte riceviamo mail dai nostri lettori in cui si leggono le loro lamentele nei confronti delle strutture ospedaliere bergamasche, in particolare quella del Papa Giovanni XXIII, riguardo l’impossibilità di poter prenotare, sia online, sia telefonicamente (attraverso il numero verde) sia presso gli sportelli della struttura, visite specialistiche.
Bergamo, 23 luglio 2020 – Per saperne di più, ci siamo recati presso gli sportelli dell’ospedale bergamasco muniti di impegnativa, vidimata dal medico curante, per prenotare una visita specialistica (non privata) dicendo all’operatrice che non essendo possibile effettuarla online, perché al numero verde della Sanità lombarda non risponde nessuno, abbiamo pensato di recarci personalmente per prenotarla direttamente alla struttura ospedaliera bergamasca.
L’operatrice addetta allo sportello delle prenotazioni, ci ha risposto: “Purtroppo l’ospedale, in questo momento, non è in grado di accettare richieste per normali visite” – senza fornirci il motivo.
A questo punto abbiamo chiesto direttamente spiegazioni all’ufficio stampa del nosocomio bergamasco chiedendo un appuntamento per poter conferire direttamente con il direttore generale della struttura per chiedere notizie sul mancato servizio di prenotazione visite all’utenza, sia online che presso lo sportello.
L’addetto stampa ci ha assicurato che ci avrebbe contattato per fornirci la risposta. Dopo due giorni riceviamo una nota per mail, sempre dall’ufficio stampa, in cui si leggono le ragioni per le quali la struttura si trova nell’impossibilità di poter soddisfare tutte le richieste di prenotazioni visite inoltrate dall’utenza, che pubblichiamo qui di seguito: “Durante l’emergenza Covid-19 non è stato possibile erogare e riprogrammare circa 16 mila prestazioni ambulatoriali al Papa Giovanni XXIII – si legge nella nota –.”
“Questo a causa del lockdown e della necessità di dare priorità alle urgenze legate al Covid, in un momento in cui i nostri operatori erano totalmente impegnati in uno sforzo senza precedenti per curare un numero impressionante di malati gravi che tutti i giorni arrivavano da noi.”
“Quello delle prestazioni annullate e da recuperare – continua la nota – è un problema nazionale e regionale, che accomuna tutti gli ospedali, a cui però il Papa Giovanni ha dato una risposta non scontata.”
“Anche durante le settimane più difficili, infatti, abbiamo comunque continuato a garantire le urgenze e a seguire tutti i pazienti in follow up o in trattamento per patologie croniche con regolari contatti telefonici per valutare le condizioni cliniche e quindi la procrastinabilità o meno dell’accesso.”
“Dal 4 maggio inoltre siamo stati il primo ospedale a riprendere l’attività ambulatoriale ordinaria. Si tratta, però, di una ripresa prudente (come da indicazioni regionali, siamo al 70 % rispetto allo standard) perchè dobbiamo tenere conto della necessità di distanziamento sociale e di sanificazione, soprattutto in luoghi così particolari come gli ospedali, per evitare nuovi focolai.”
“Una prudenza che si estende più in generale a tutti gli accessi, tanto che sono ancora vigenti forti limitazioni (l’accesso è ancora vietato ai parenti, ai volontari e ai visitatori).”
“Abbiamo scelto, pertanto, di dare priorità alle prestazioni non procrastinabili (ad esempio prestazioni urgenti, prioritarie e terapie salvavita, le cui disponibilità sono state aumentate proprio per favorire il recupero delle prestazioni non erogate durante l’emergenza) e di follow up dei pazienti cronici in carico per trattamenti terapeutici.”
“Questi ultimi – prosegue la nota – li stiamo contattando noi per fornire le prenotazioni. Per le altre prestazioni, comprese quelle annullate durante l’emergenza, è chiesto ai cittadini di programmare gli appuntamenti, coinvolgendo, se necessario, i medici di famiglia, per valutare eventuali priorità da apporre alla prescrizione.”
“E’ importante ricordare che: – di persona al nostro Cup può prenotare solo chi è in possesso di un’impegnativa con priorità U (urgente) o B (breve, entro 10 giorni). Tutte le altre prescrizioni con priorità D (differibile, entro 30/60 giorni a seconda della tipologia) e senza priorità (P, cioè programmabili) devono essere prenotate attraverso il Call Center Regionale al numero 800.638.638, via web attraverso il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, nelle Farmacie aderenti o con APP Salutile Prenotazioni – sul sito: https://prenotasalute.regione.lombardia.it/prenotaonline/ è possibile consultare le prime disponibilità nelle strutture sanitarie della provincia di Bergamo in base alla prestazione che si deve prenotare.”
“Rispetto all’attività di ricovero – aggiunge – abbiamo programmato un’attività chirurgica in graduale e costante incremento. Tutti i pazienti con classe di priorità A (i più urgenti) sono stati riprogrammati completamente e dal mese di maggio abbiamo saturato tutti gli spazi operatori a disposizione per riprogrammare i pazienti sospesi.”
“Concludendo, la piena funzionalità degli ospedali in questo periodo così incerto, è strettamente legata allo sviluppo dell’emergenza Covid e improntata a criteri di prudenza e fattibilità, mirate alla salvaguardia della salute di tutta la comunità. Va infatti ricordato che l’emergenza non è conclusa e il Coronavirus c’è ancora: il Papa Giovanni ha pagato un prezzo elevato, ma sta facendo tutto il possibile per recuperare le prestazioni perse e garantire le visite e i controlli necessari, tenendo conto che siamo un ospedale Covid e dobbiamo tutelare in prima istanza la salute dei nostri operatori e dei pazienti, limitando il più possibile assembramenti in luoghi chiusi e i conseguenti rischi di contagio,” conclude la nota.
Richiesta del medico di base per priorità della visita
In tale nota si legge, infine, che il rallentamento dei servizi di prenotazione è principalmente dovuto a evitare possibili assembramenti e, che, per situazioni meno urgenti è richiesto ai pazienti il coinvolgimento del medico di base, che dovrebbe valutare eventuali priorità della visita da apporre alla prescrizione e fare egli stesso la richiesta.