Capita, a volte, alla gente che si reca in zone di villeggiatura marine, fare il bagno in acqua fredda dopo aver mangiato, ossia nel corso della digestione, rischiando la vita per annegamento a causa della congestione.
Bergamo, 27 luglio 2020 – Nel periodo estivo, come si sa, sono parecchie le famiglie che, approfittando dell’alta temperatura e delle belle giornate, si recano al mare, al lago o in piscina portandosi dietro i bambini, facendo la loro gioia.
Purtroppo in tale periodo non sono poche le disgrazie che si verificano, in particolar modo a discapito proprio dei più piccoli.
Qual è la causa?
La causa più comune è la congestione digestiva, un vero e proprio disturbo dell’apparato gastrointestinale che si manifesta dopo uno sbalzo termico che investe l’organismo durante la digestione, una sorta di shock che provoca un blocco al processo digestivo, proprio perché la maggior parte del sangue si trova concentrata nella zona dello stomaco.
Come si riconosce
Bere una bibita molto fredda in un momento in cui si è accaldati, ed essere nel contempo esposti a una folata di aria fredda, o se si fa il bagno nelle acque fredde di un torrente, piscina o mare, il cervello, reagirebbe mandando dei segnali di difesa, ovvero cercando di spostare nelle altre parti del corpo, raffreddate, la grande quantità di sangue inviata, in precedenza, allo stomaco per la digestione, cercando di ristabilizzare la temperatura basale corporea.
Lo shock termico provoca, quindi, uno squilibrio circolatorio che causa l’interruzione della digestione. La persona colpita da congestione digestiva comincia ad avere pallore, a sudare freddo, con brividi, stanchezza, sensazione di nausea, vomito e forti crampi allo stomaco, fino ad arrivare alla lipotimia, ossia allo svenimento. Quindi, se la persona si trova da sola in acqua rischia di annegare.
Trattamento e Rimedi
Per evitare conseguenze gravi, tuttavia, è importante riconoscerla in tempo. Al primo segnale di malessere, il soggetto colpito, deve prontamente essere disteso su una superficie piana con le gambe sollevate rispetto alla testa (per fare affluire il sangue al cervello), nel frattempo, è bene tenere caldao l’addome appoggiando le mani e massaggiandolo, per facilitare il ripristino del processo digestivo. Quando le condizioni appaiono migliorare, può essere utile bere qualcosa di tiepido a piccoli sorsi, come, ad esempio, acqua a temperatura ambiente o camomilla. In questi casi, è inoltre necessario riposare il più possibile e aspettare i primi soccorsi.
Consiglio
Prima di fare il bagno, al mare, al lago o in piscina, specialmente se si è fatto un pasto copioso a base di cibi grassi (formaggi, salumi, panna, dolci), aspettare sempre tre ore. Se invece si fa uno spuntino leggero con creker o fette biscottate e frutta, bastano solo 2 ore.
Prevenzione
Per non incorrere nel rischio di una congestione, occorre prestare particolare attenzione a: –Non uscire dopo mangiato da un ambiente troppo freddo a uno con una temperatura di gran lunga più bassa o viceversa; -Non ingerire una bevanda ghiacciata dopo un pasto abbondante; -Non rimanere troppo esposti al sole; – Abbassare la temperatura corporea con bagni e docce tiepide, non fredde; -Non assumere alcolici, cibi o bevande ghiacciate; -Non compiere sforzi fisici particolarmente intensi subito dopo un pasto.
L’ Idrocuzione
Colpo apoplettico causato sempre dall’immersione in acqua fredda, dovuto ad anomali riflessi circolatori di origine cerebrale. Questa condizione è caratterizzata da perdita di coscienza con arresto riflesso della respirazione: in qualche caso, tale manifestazione si verificano in modo brusco; altre volte, compaiono dei prodromi, come vertigini, crampi e fischi alle orecchie. L’idrocuzione si distingue dall’annegamento, ma il decesso può sopraggiungere per quest’ultima evenienza, poiché la sincope è reversibile e la ripresa respiratoria si verifica quando l’individuo è ancora immerso.
Alla persona colpita da idrocuzione deve essere subito praticata la respirazione artificiale e, se le condizioni lo permettono (fuori dall’acqua), il massaggio cardiaco. Sono, in larga parte, soggetti a idrocuzione quelli che praticano immersione, come i sub; ciò è dovuto al fatto che essi sono soggetti a sbalzi di temperatura.
Le cause dell’Idrocuzione
Per quest’ultima, a differenza della congestione, le cause non sono ancora state definite con esattezza, ma una delle ipotesi che più si avvicina è che sia dovuta alla vasocostrizione, che provocherebbe una inibizione dei centri respiratori e dei riflessi neurovegetativi.