L’Osservatorio del territorio e del lavoro – Settore Sviluppo della Provincia di Bergamo ha pubblicato i dati delle comunicazioni di assunzione e cessazione dei rapporti di lavoro aggiornati al mese di luglio.
Bergamo, 4 settembre 2020 – I dati del mese di luglio 2020, riferiti all’omogeneo sottoinsieme dei contratti di lavoro dipendente, registrano l’avvio di un percorso di fuoriuscita dal periodo più drammatico segnato dall’emergenza sanitaria, dalle misure di contenimento della diffusione dell’epidemia e dalla sospensione di gran parte delle attività economiche nel trimestre compreso tra marzo e maggio, con aprile a tracciare il solco di massima flessione di produzione e lavoro.
Riattivate le assunzioni nei comparti dei servizi e delle costruzioni
Tra giugno e luglio le imprese sono ripartite con livelli d’intensità diversi a seconda dei mercati, delle condizioni finanziarie e logistiche e dell’accesso agli ammortizzatori sociali. Soprattutto nei comparti dei servizi e delle costruzioni si sono riattivate le assunzioni – più della metà a tempo determinato – che erano state bloccate nelle fasi di emergenza sanitaria e di lockdown.
Saldo positivo di assunzioni nel mese di luglio
Il segnale più chiaro in tal senso giunge dalla dinamica degli avviamenti: nel mese di luglio si sono riportati sopra quota 10mila, distanti ancora (-15,5%) dai 12mila di un anno fa ma con un progressivo costante recupero sui mesi precedenti (ad aprile la caduta era stata del 66%).
Aumentate assunzioni nelle costruzioni diminuite quelle in agricoltura
Le cessazioni si sono fermate a luglio poco sopra le 9mila unità e si è quindi generato un saldo positivo (+902) tra ingressi e uscite di dipendenti non lontano dall’analogo risultato (+1.289) del luglio 2019. Il saldo annualizzato quantifica in poco più di 6mila (-6.091) il divario dai livelli di lavoro dipendente di luglio 2019, con andamenti settoriali differenziati: meno di un centinaio di posizioni in agricoltura; +1.364 nelle costruzioni che sembrano aver ripreso il trend di crescita riemerso nel 2018-2019 dopo un prolungato periodo di crisi.
Tiene il terziario mentre va male l’industria
-3.364 nell’industria con peggioramento di una tendenza negativa affacciatasi già a fine 2019 e poi aggravata dall’impatto del Covid; -4.166 nei restanti settori terziari, con un primo segnale di recupero confermato da un saldo a luglio (+778) in linea con il corrispondente risultato (+755) nell’anno precedente.