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L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo – cui compete il coordinamento dell’attività della Continuità Assistenziale – ricorda che il  20 luglio scorso si è compiuto il passaggio della gestione delle chiamate alla continuità assistenziale (ex guardia medica) al nuovo numero unico regionale (che in futuro diventerà europeo), il 116117.

Bergamo, 10 settembre 2020 – Con la nuova modalità di gestione delle chiamate è importante ricordare a tutti i cittadini alcune modalità di utilizzo del servizio che sono in parte cambiate rispetto al passato, a seguito dell’emergenza pandemica da Covid-19 o, proprio a causa della nuova organizzazione coordinata da AREU.

Il cambiamento è rilevante – spiega Marco Cremaschini (in foto), responsabile della UOS Continuità Assistenziale di ATS Bergamo – e rientra in un percorso che porta ad uniformare la gestione del servizio in tutta la Regione e ha l’obiettivo di migliorare la continuità dell’assistenza per i cittadini.” “Nel caso della nostra provincia – prosegue Cremaschini – questo passaggio è anche coinciso con un investimento sull’informatizzazione delle postazioni, che ha segnato un sicuro passo in avanti in questa direzione.”

Quando chiamare il 112

In caso di bisogni sanitari urgenti o vere e proprie emergenze (come malori, perdite di coscienza, incidenti, dolori improvvisi al torace…) bisogna chiamare il 112 senza esitazione.

“Innanzitutto non confondiamo il 116117 con il 112 – continua Cremaschini – Il servizio di Continuità Assistenziale, che risponde al 116117, si occupa delle interventi sanitari non urgenti e, quindi, non gestisce le emergenze sanitarie: si occupa invece delle attività che normalmente vengono assicurate dal Medico di Assitenza Primaria (il medico di famiglia) nei giorni e nelle fasce orarie in cui il proprio medico non svolge la sua attività (la notte e i giorni festivi/prefestivi).”

Quando chiamare il 116117 (ex Guardia Medica)

E’ necessario telefonare sempre al 116117 prima di accedere direttamente a un ambulatorio, sopportando qualche minuto di attesa e facendosi identificare al telefono: “È particolarmente importante ricordarsi che in questo periodo ancora emergenziale è sospesa l’attività ambulatoriale a libero accesso e permane l’obbligo di appuntamento e triage telefonico, sia per evitare assembramenti in sala d’attesa o fuori dalle postazioni, sia per motivi di sicurezza, onde evitare spiacevoli contenziosi con gli operatori, che hanno ricevuto l’indicazione di lavorare su appuntamento. È quindi importantissimo ricordarsi di telefonare al 116117 prima di mettersi in auto alla volta dell’ambulatorio di Continuità Assistenziale,” precisa Cremaschini.

Il 116117 va chiamato anche se non si è a casa, per esempio: se ci si è recati in farmacia alla ricerca di un’automedicazione, ma il farmacista ha consigliato una visita medica, oppure se si è in Pronto Soccorso, ma la situazione non è stata ritenuta urgente e si è stati rinviati alla Continuità Assistenziale dal medico del Pronto Soccorso stesso. 

Intenso traffico telefonico nei primi giorni di attività

Nei primi giorni di attività del 116 117 si sono verificati momenti di intenso traffico telefonico, specie nelle prime ore della serata (dalle 20.00 alle 22.00), con attese al telefono anche di diversi minuti. Attualmente l’attesa media è di 2-3 minuti. “Non bisogna comunque farsi scoraggiare: tutte le chiamate vengono gestite dalla Centrale Operativa regionale di AREU – aggiunge Cremaschini –. Farsi identificare dagli operatori del 116117 è comunque fondamentale, nell’interesse dell’utente e di tutto il servizio.” “L’accesso all’ambulatorio, se vi è stata precedentemente la chiamata al 116 117, è molto rapido e sicuro, sia per gli operatori che per i pazienti”, conclude il responsabile della Continuità Assistenziale di ATS.

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