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E’ stato discusso e siglato lunedì scorso un accordo di collaborazione tra l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo e il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci per favorire la presenza di MAPA nome delle farmacie associate, Federfarma Bergamo e Medici di Assistenza Primaria, provvisori, nel territorio della provincia di Bergamo.

Bergamo, 9 ottobre 2020 – Il problema è annoso e di vasta portata – ha esordito Massimo Giupponi (in foto), direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute – legato soprattutto al fatto che stanno progressivamente lasciando il lavoro per raggiunti limiti di età tantissimi medici sul territorio provinciale anche per una errata programmazione a livello nazionale. Per questo ATS Bergamo e Consiglio di Rappresentanza sei Sindaci – ha proseguito – sono scesi in campo e hanno unito le forze per individuare soluzioni concrete.”

Proposta al Medico cessante di effettuare passaggio consegne per gli assistiti più fragili

ATS e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci hanno deciso di sottoscrivere un accordo specifico per cui “ATS si impegna a proporre al Medico cessante di effettuare un passaggio di consegne, almeno per gli Assistiti più fragili e  di concedere l’utilizzo del proprio ambulatorio, in via temporanea, al medico provvisorio (almeno sino all’installazione del sistema SISS nei nuovi locali). L’Agenzia si impegna anche a contattare i Sindaci dei Comuni interessati al fine di chiedere supporto nell’individuazione di locali da adibire ad ambulatorio, ad aumentare la disponibilità di periferiche USB per i Medici provvisori per l’accesso al SISS e ad illustrare le procedure del sistema.”

Favorire la permanenza dei medici provvisori nel territorio

Da parte sua il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci si impegna a sensibilizzare i Comuni della provincia di Bergamo al fine di attivare azioni che favoriscano la permanenza dei medici provvisori nel territorio come ambulatorio a costi calmierati, convenzioni quadro per la concessione dei locali, collaborazione con le associazioni di volontariato. 

Promuovere aggregazione territoriale di medici e progetti di telemedicina

Inoltre ATS avvisa il Sindaco del Comune in cui si verifica l’eventuale carenza e si impegna ad aggiornare il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, almeno mensilmente, sulla situazione a livello provinciale. Sia ATS sia il Consiglio di Rappresentanza dei sindaci “si impegnano inoltre a favorire l’aggregazione territoriale dei medici e a promuovere progetti di telemedicina soprattutto nei territori montani. Le azioni sopra elencate vengono attuate a seguito dell’attuale situazione straordinaria. Analogamente verranno attivate azioni congiunte presso gli organi competenti al fine di sollecitare soluzioni definitive.”

Accordi Collettivi Nazionali (ACN)

Si rammenta, inoltre, che le attività dei Medici di Assistenza Primaria (MAP), dei Pediatri di Famiglia (PDF) e dei Medici di Continuità Assistenziale (MCA) sono definite e regolate da specifici Accordi Collettivi Nazionali (ACN). Tali accordi sono integrati a livello regionale e aziendale. La provincia di Bergamo è suddivisa in 53 ambiti di Medicina di Assistenza Primaria cui afferiscono i 651 Medici di Assistenza Primaria attualmente in servizio (591 titolari e 60 incaricati provvisori). Ogni medico può prendere in carico un massimo di 1500 assistiti.

Incarico provvisorio

Al momento della cessazione dal servizio del Medico di Base, e in assenza di un Medico Titolare che possa prenderne il suo posto, si effettua un calcolo per valutare se gli Assistiti possano essere assorbiti dai Medici dell’Ambito. Se più di 300 risultano scoperti, viene attivato un incarico provvisorio. Complessivamente nel corso del 2020 saranno 102 i MAP che cesseranno la propria attività in provincia di Bergamo. ATS Bergamo, con l’approvazione di Regione Lombardia, ha attivato due soluzioni di emergenza per cercare di risolvere, almeno in parte, il problema: “La prima è di alzare la soglia di pazienti assistiti da ogni medico a quota 1.800; la seconda è di conferire incarichi provvisori a tempo determinato anche ai medici specializzandi. Oppure, in ultima istanza, è possibile ricorrere all’utilizzo delle USCA”, ha aggiunto il direttore generale, Massimo Giupponi.

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