Ragazza conosce tramite social giovane con cui instaura amicizia virtuale e, successivamente, acconsente ad avere un rapporto sessuale con l’uomo, nel corso del quale, però, accusa dolore nelle parti intime e supplica il partner di smettere, ma quest’ultimo continua il rapporto provocandole lesioni che hanno indotto la giovane al ricovero ospedaliero.
Bergamo, 27 novembre 2020 – La Polizia di Stato della locale Questura ha tratto in arresto Q.I., di anni 21, poiché responsabile di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate, nei confronti di una ragazza un anno più giovane di lui.
Nello specifico, durante l’estate scorsa, una ragazza abitante in un centro dell’“Isola bergamasca” conosceva, tramite noto social network, un giovane di qualche anno più grande di lei, e abitante in un paese limitrofo al suo.
Durante il rapporto sessuale, il giovane, provoca lesioni intime alla partner
Dopo aver iniziato una corrispondenza virtuale, la ragazza invitava il predetto a trascorrere un pomeriggio nell’abitazione di lei, approfittando della momentanea assenza dei familiari. I due ragazzi iniziavano un rapporto sessuale consenziente, ma, dopo le prime fasi iniziali, la ragazza esternava all’uomo la volontà di non proseguire il rapporto, anche perché dolorante. Nonostante le esplicite richieste della giovane, il partner continuava il rapporto, cagionandole anche lesioni nelle parti intime, che ne rendevano necessario il ricovero ospedaliero.
Identificazione dell’autore del reato attraverso indagini della Squadra Mobile
L’immediata attività d’indagine, condotta dalla Sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile, consentiva di giungere alla completa identificazione dell’autore del reato, di cui la ragazza sconosceva le generalità, essendo a conoscenza del solo nome di battesimo e del nickname utilizzato sul predetto social network: l’uomo veniva quindi riconosciuto, inconfutabilmente, dalla vittima.
Scattano gli arresti domiciliari per il giovane responsabile della violenza
Le convergenti risultanze investigative, poste in essere dalla locale Squadra Mobile, confluivano in una dettagliata informativa di reato , pienamente condivisa dall’Autorità giudiziaria bergamasca, che emetteva ordinanza di custodia cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari, prontamente eseguita dagli agenti nella giornata di ieri.