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L’animale, uccello rapace diurno di grandi dimensioni, è stato recuperato alla fine di ottobre a Pieve Emanuele, in provincia di Milano, grazie all’intervento dei vigili del fuoco che lo hanno prelevato dal tetto di un condominio di sette piani: era molto magro e debilitato nonostante si trattasse di un esemplare giovane, nato nel 2020.

Bergamo, 15 dicembre 2020 – Questa mattina gli agenti della Polizia provinciale sono stati impegnati nella liberazione di un grifone che è stato ospite del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Valpredina a Cenate Sopra per circa 40 giorni.

L’uccello era intossicato da piombo

Le analisi, effettuate dal CRAS sull’animale, hanno individuato nel sangue di questo un’intossicazione da piombo, spiegabile con il fatto che probabilmente il grifone si è nutrito di diverse carcasse contenenti munizioni di quel materiale (il grifone, con aspetto simile all’avvoltoio, si nutre prevalentemente di animali morti).

Liberato sul monte Farno luogo ideale per questi volatili

Una volta terminate le cure è stato scelto il Monte Farno, ad Aviatico, come il luogo migliore per liberarlo e consentirgli di raggiungere i suoi simili, dal momento che l’arco alpino è solamente un luogo di passaggio per questi animali, presenti in Francia e in Croazia. Il grifone è stato munito di un trasmettitore con GPS per consentire ai ricercatori di seguirlo nella sua nuova vita in libertà. Una volta aperto il contenitore che lo ospitava, il grifone ha immediatamente spiccato il volo alzandosi tra le montagne, tra lo stupore dei presenti che si aspettavano prima qualche passo di ricognizione. La Polizia provinciale ha collaborato al trasporto dell’animale da Cenate Sopra ad Aviatico e anche al suo nutrimento durante la riabilitazione, rifornendo il Centro di recupero con carcasse di ungulati vittime di incidenti o comunque non adatte al consumo umano.

Ecco il filmato

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