A seguito di una segnalazione di un privato cittadino, avvenuta domenica scorsa, la Polizia provinciale è intervenuta a Gorlago per salvare un capriolo finito sul greto del fiume Cherio.
Bergamo, 7 gennaio 2021 – Si tratta di un esemplare maschio di almeno un anno, trovato dalla Polizia provinciale intrappolato, in una posizione scomoda, nell’alveo del torrente Cherio, nei pressi del ponte che collega al comune di Castelli Calepio. L’animale giaceva sul sedime di un isolotto formatosi dalla divisione in due bracci delle acque del torrente stesso, al centro dell’alveo. In tale collocazione, il capriolo poteva essere raggiunto soltanto dal ponte (le sponde non sono facilmente accessibili, né da parte di un animale in quelle condizioni, né dai soccorritori, specie nelle condizioni meteorologiche avverse durante il pomeriggio).
Alcune persone tentano di metterlo in salvo
Al suo arrivo, gli agenti della pattuglia ha trovato il capriolo visibilmente esausto, probabilmente per i tentativi di guadare il torrente, la cui portata era aumentata anche per la pioggia battente; l’animale, probabilmente, si è anche spaventato dalla presenza di gente che osservava incuriosita le manovre poste in essere da volenterosi che cercavano di porlo in salvo, tentando di catturarlo dal ponte con corde.
Sedazione dell’animale attraverso tele-narcorsi
Insieme al medico veterinario ufficiale di ATS Bergamo giunto sul posto, gli agenti hanno valutato la possibilità di sedare il capriolo colpendolo con un dardo narcotico; una volta eseguita la tele-narcorsi, il capriolo, stremato dalla stanchezza, si è addormentato quasi subito senza tentare la fuga. I componenti della Polizia provinciale sono quindi scesi tramite una scala postata sul posto da privati cittadini residenti nei pressi del luogo d’intervento e hanno recuperato l’animale narcotizzato.
Reinserimento del capriolo nel suo ambiente naturale
Dopo la visita veterinaria, l’animale è stato risvegliato e, considerato che non ha avuto alcuna complicanza, è stato portato in un posto sicuro, dove, appena ripreso, si è dapprima rialzato da terra e poi, sempre più sicuro sulle zampe, si è diretto verso l’interno del bosco ritrovando la libertà.