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Lo studio clinico “Surviving COVID-19 in Bergamo Province: a post-acute outpatient re-evaluation” dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha ideato e gestito, tra i primi centri al mondo, un percorso di presa in carico, cura e studio dei pazienti guariti da COVID-19. 

Bergamo, 20 gennaio 2021 – In totale sono stati valutati 1.562 pazienti che si sono ammalati tra febbraio ed agosto 2020, durante la prima ondata epidemica, che sono stati sottoposti a controllo di follow-up tra maggio e ottobre; la pubblicazione riguarda i primi 767 di questi pazienti. 

Sopravvissuti al Covid: studio del Papa Giovanni mette in luce conseguenze a lungo termine

Una su due persone che ha contratto il virus ha ancora sintomi, come affaticamento, dispnea da sforzo e palpitazioni.  Una minima parte è ancora incapace di svolgere le normali attività e di lavorare e ha perso l’indipendenza o addirittura, in pochi casi, non è più autosufficiente. Le donne in particolare riferiscono la stanchezza con una frequenza quasi doppia. Importanti gli esiti a livello psicologico, con il 30% ancora alle prese con aspetti traumatici correlati a COVID-19 anche se, per la stragrande maggioranza di loro,con risorse personali sufficienti per reagire. 

Sono questi i principali risultati dello studio clinico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII Bergamo, che ha ideato e gestito, tra i primi centri al mondo, un percorso di presa in carico, cura e studio dei pazienti guariti da COVID-19e transitati dall’Ospedale di Bergamo, da quello di San Giovanni Bianco e dal Presidio Medico Avanzato alla Fiera di Bergamo. In totale sono stati valutati 1.562 pazienti che si sono ammalati tra febbraio ed agosto 2020, durante la prima ondata epidemica, che sono stati sottoposti a controllo di follow-up tra maggio e ottobre; la pubblicazione riguarda i primi 767 di questi pazienti.

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