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Si è conclusa, dopo due anni, la fase di studio e sperimentazione attivata dalla Provincia di Bergamo riguardante la pulizia delle acque dei laghi d’Iseo, di Endine e Gaiano.

Bergamo, 30 marzo 2021 – In attuazione dell’accordo siglato, nel 2018, tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia e Autorità di Bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, l’ente di via Tasso ha affidato alla società GRAIA SRL (in raggruppamento temporaneo con le società Blu Progetti srl, Ziliani F.lli e Figli Spa e Dott. Geologo Marco Parmigiani), il servizio di progettazione di fattibilità finalizzato a valutare le azioni necessarie, anche di natura sperimentale, a ridurre/eliminare la presenza delle macrofite infestanti e la rimozione di altro materiale presente sulla superficie dei laghi d’Iseo e di Endine, per una spesa di circa 120.000 euro finanziati dalla Regione.

Nella foto: sfalcio delle alghe nel lago d’Iseo

Lo studio

Il lago d’Iseo presenta da alcuni anni un problema connesso alla vegetazione acquatica (macrofite –Vallisneria spiralis) che si sviluppa in maniera abnorme durante la stagione estiva, interferendo negativamente con i diversi usi delle acque (rendendo difficoltosa o addirittura impossibile la navigazione e la fruizione turistica) e con l’ecosistema (propagazione di specie esotiche invasive che si sostituiscono a quelle autoctone minacciando la biodiversità).

La gestione dei canneti

Per quanto riguarda i Laghi di Endine e di Gaiano l’attenzione si è concentrata sulla gestione dei canneti, la cui alternanza con aree aperte favorisce l’incremento della biodiversità e il rallentamento dell’evoluzione spontanea delle zone umide, che porterebbe a un loro progressivo interramento fino alla completa scomparsa. La sperimentazione e i primi interventi Oltre alle indagini sul campo, sono state eseguite anche delle attività sperimentali nel lago d’Iseo consistenti nella posa di teli ombreggianti sui fondali nelle zone ove era stata rilevata una massiccia proliferazione algale. L’area di progetto ha interessato il basso lago d’Iseo, dove si riscontrano le maggiori criticità connesse alla larga diffusione della pianta acquatica Vallisneria spiralis: si tratta di una superficie di circa 29 ettari compresa tra le sponde lacustri sul territorio del comune di Iseo, dalla zona a campeggi a est della Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino alla località La Punta di Clusane. L’attività è tuttora in fase di monitoraggio per valutarne l’efficacia, in base alla ricolonizzazione da parte delle macrofite e al grado di deterioramento dei diversi materiali impiegati.

Campagna di sfalcio della macrofita infestante

Sono inoltre state operate anche delle campagne di sfalcio della macrofita infestante con l’aiuto dei mezzi in dotazione all’Autorità di Bacino Lacuale dei laghi di Iseo, Endine e Moro: nel biennio di sperimentazione 2019-2020 è stata sfalciata un’area di circa 41.800 mq per un totale di circa 100 tonnellate di macrofite rimosse e smaltite.

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