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Un primario infettivologo piemontese spiega come si comportano gli scettici e i no vax, colpiti dal virus Covid-19, al momento del ricovero in ospedale.

Torino, 25 luglio 2021 – Si tratta di Giovanni Di Perri, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale “Amedeo di Savoia” a Torino, che spiega la situazione in cui si trovano gli ammalati di Covid-19, che versano in gravi condizioni, al momento del ricovero in ospedale.

Attualmente l’età dei contagiati è diminuita notevolmente rispetto al periodo del 2020, ovvero della cosiddetta prima ondata – ha spiegato Di Perri (nella foto) – e l’età media dei pazienti contagiati è arrivata fino ai 30enni. Alcuni dei ricoverati no vax hanno ammesso di aver valutato male il pericolo di rimanere contagiati dal virus perché consigliati male. Ci sono anche malati che anziché indossare i dispositivi di ventilazione, per poter respirare, insistono nel chiedere di non essere vaccinati, ma ormai è troppo tardi e si può solo tentare si salvarli.”

Il vero problema sono gli over 60 non vaccinati

Il 90 per cento dei ricoverati non è vaccinato – ha proseguito il primario – e rappresenta la vera spina nel fianco della Sanità, è inutile negarlo. Pensando alla riapertura delle scuole, assieme ai giovani sono loro che destano le maggiori preoccupazioni, in quanto rappresentano un serbatoio di malati potenziali che potrebbero intasare gli ospedali, come è avvenuto per la prima ondata, e impedire le altre funzioni del SSN dalla prevenzione dei tumori alla chirurgia programmata,” ha concluso Giovanni Di Perri.

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