Infortunio mortale sul lavoro a S. Paolo d’Argon, presso la ditta Toora Casting ( fonderia-pressofusione), dove era in corso un cantiere per la rimozione dell’amianto.
Bergamo, 10 luglio 2021 – Stamattina, verso le ore 8, si è verificato un infortunio mortale sul lavoro a S. Paolo d’Argon, presso la ditta Toora Casting (fonderia-pressofusione), sita in via Mazzini 9, dove un lavoratore, B.S. di 36 anni, di nazionalità indiana e residente a Presezzo, dipendente dell’impresa DEM Coperture di Brembate Sopra, che effettua lavori di rimozione di amianto, è precipitato da un’altezza di circa 8 metri decedendo sul colpo.
Possibili cause dell’infortunio
Dai primi accertamenti risulta che il lavoratore stava operando sul tetto dell’edificio, a circa 8 metri di altezza, e mentre si spostava ha messo il piede su un lucernario che per il peso si è sfondato facendolo precipitare al suolo. La caduta non è stata impedita nemmeno dall’apposita rete sottostante che era stata predisposta, a causa di un probabile difetto o foro attraverso il quale è passato il corpo del lavoratore per arrivare infine all’impatto con il suolo. L’operaio ha riportato un grave trauma cranico ed è deceduto sul colpo.
Gli accertamenti dei tecnici di Ats Bergamo
Sono in corso il sopralluogo e gli accertamenti da parte di personale di ATS Bergamo, Ufficio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Bergamo Est, che ha anche disposto un sequestro giudiziario della parte di cantiere interessata.
Il commento dell’ente di via Gallicciolli
“In generale possiamo dire che la caduta dall’alto è una modalità di infortunio seppur in lieve diminuzione come frequenza- hanno spiegato i tecnici di Ats – ma che resta di elevata gravità quando accade. L’accesso ai tetti ed alle coperture degli edifici deve avvenire con le apposite misure di sicurezza – hanno proseguito – o fisse (parapetti) o individuali ( imbragature collegate ai dispositivi di trattenuta detti anche ‘linee vita’) o comunque utilizzando attrezzature ed ausili atti ad evitare la caduta dall’alto, come le reti anticaduta, che siano in perfetto stato di manutenzione e di installazione.”
“L’azienda esecutrice deve stabilire delle procedure di lavoro in sicurezza – hanno aggiunto – che tengano conto del reale contesto strutturale in cui si opera, e che siano ben conosciute e rispettate da parte dei lavoratori. Oltretutto in un cantiere per la rimozione di amianto gli operatori devono proteggersi con le apposite tute e maschere che certamente non agevolano gli spostamenti e la visuale, pertanto le aperture e le superfici non portanti della copertura su cui ci si muove devono essere ancor meglio delimitate e segnalate a questi lavoratori ( ad esempio con un parapetto di legno), hanno concluso i tecnici di Ats Bergamo.