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Ciò che bisogna sapere in caso di continui litigi tra coppie di genitori.

Un accenno storico delle condizioni della donna prima del ’68

Prima del 1968, periodo della rivoluzione sessuale, la stragrande maggioranza delle donne sposate italiane era schiava del marito, in quanto non lavorava e non era indipendente.

I compiti delle madri di famiglia erano quelli di fare la spesa, cucinare, pulire, badare ai figli e aprire le gambe quando il marito ne aveva voglia. E circa un terzo delle donne non conosceva l’orgasmo vero e proprio, vuoi perché una discreta parte di uomini era costituita da eiaculatori precoci, oppure, perché non si curava nella persona (in particolare i ceti più poveri): rispetto a oggi, gli uomini erano più sporchi (non si lavavano spesso), non si pulivano i denti, inoltre, erano obesi, si ubriacavano e, soprattutto, erano violenti e autoritari nei confronti della propria compagna. Tali effetti negativi influivano negativamente sul desiderio sessuale della donna, costretta, il più delle volte, a soggiacere alle avance dell’uomo, contro la propria volontà, perché, a quel tempo, per quest’ultimo, il rapporto sessuale rappresentava un diritto sacrosanto, in quanto, lavorava e portava il “pane” in casa.

Mediazione e terapia di coppia

Alla luce di quanto sopraesposto, quando in una coppia di genitori sussistono gli anzidetti problemi sarebbe meglio che i partner richiedessero una seduta di mediazione a un mediatore familiare, per cercare di risolvere i problemi di natura relazionale, trovando un accordo, e successivamente sottoporsi a una terapia di coppia se sussistono problemi di disfunzioni sessuali sia di natura psicologica sia organica.

Dott. Antonio Casablanca (Consulente per le disfunzioni della coppia e la mediazione familiare)

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