Pronto intervento di ATS Bergamo che blocca vaccini antinfluenzali e antipneumococco potenzialmente alterati in collaborazione con l’Istituto “Mario Negri”. L’alterazione dei vaccini sarebbe stata causata dal malfunzionamento del frigorifero di una farmacia.
Bergamo, 14 aprile 2022 – Nell’ambito delle attività di controllo periodico che ATS Bergamo, effettua sulla filiera di distribuzione di farmaci e vaccini, nel corso di un’ispezione presso un distributore all’ingrosso della Bergamasca, è emerso che sono entrati in commercio nel territorio di Bergamo vaccini antinfluenzali e antipneumococco potenzialmente alterati.
Farmacia vende vaccini mal conservati a grossista della Bergamasca
L’alterazione è stata causata dal malfunzionamento del frigorifero in cui erano conservati in una farmacia di Milano la quale li ha comunque restituiti al grossista locale (e non inviati direttamente allo smaltimento).
Da parte sua, anche il grossista della Bergamasca non li ha immediatamente condotti allo smaltimento per via di un errore umano e così sono stati consegnati ad alcune farmacie e somministrati ad alcuni pazienti.
Possibili adeguamenti dell’iter vaccinale dei soggetti coinvolti.
l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, per quanto riguarda il possibile impatto sulla salute degli assistiti che hanno ricevuto vaccini potenzialmente alterati,ha chiesto la collaborazione dell’Istituto Farmacologico Mario Negri perché possa contribuire nell’ambito delle proprie competenze al monitoraggio dei pazienti, a definire il percorso di cura migliore e possibili adeguamenti dell’iter vaccinale dei soggetti coinvolti.
L’attività sanzionatoria di ATS Bergamo
ATS Bergamo ha sospeso tutte le attività a rischio presso il distributore in questione (gestione di farmaci restituiti dalle farmacie del territorio), quindi ha comminato al grossista la sanzione di 6.000 euro prevista dalla normativa (Decreto legislativo 219/2006 testo unico sul farmaco) e ha informato la Procura per l’ipotesi di reato di vendita di medicinali guasti e imperfetti ai sensi dell’articolo 443 del Codice penale.