Ravera, “I lockdown e la nuova normalità stanno mettendo alla prova la nostra tolleranza. È necessario un impegno da parte del SSN per arginare il rischio di un’ondata di stress post traumatico.”
Bergamo, 15 aprile 2022 – Secondo la Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf), un adolescente su quattro presenta sintomi di depressione da Covid-19, ma non sono solo i più giovani a esserne colpiti: i disturbi psichiatrici sono sempre più diffusi in ogni fascia d’età e incidono pesantemente nelle dinamiche sociali e lavorative. Come denunciato dall’OMS,“stiamo andando incontro a una vera e propria nuova ondata mondiale di disturbi, legati non al corpo ma alla mente. Parliamo di stress post traumatico da Covid-19.”
Disturbi di depressione e ansia
L’ondata annunciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è confermata dai dati italiani, dove, come evidenziato dalla Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, si è già registrato un aumento del 26% della depressione e del 28% dei disturbi d’ansia.
Il disagio mentale provocato da mancanza di relazione
E’ questo non è tutto. Anche il ricorso sempre più alto al digitale, sollecitato dalla pandemia, e seguito della mancanza di relazioni e di opportunità sociali, è diventato un ulteriore elemento di disagio mentale. Smart working e DAD si sono fatti sempre più strada all’interno della società. Attraverso tali modalità, la mancanza di relazioni ‘vis a vis’ altera il rapporto fra le persone, viene esclusa la componente corporea e tutta la comunicazione extraverbale. Perciò è necessario imparare a gestirle in maniera adeguata a non rischiare di ricadere in comportamenti negativi o meccanismi di automedicazione che possano apparentemente limitare il disagio.
Nei prossimi mesi, il Sistema Sanitario Nazionale sarà messo duramente alla prova per arginare il rischio di quest’ondata di stress post traumatico.