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Secondo uno studio congiunto del Papa Giovanni XXIII  e l’Istituto Mario Negri, gli antinfiammatori, in fase precoce, riducono le ospedalizzazioni da COVID-19 dell’85%.

Bergamo, 27 agosto 2022 – Secondo la ricerca,  la persistenza dei sintomi da Covid-19 è dovuta principalmente all’infiammazione virale, infatti è quest’ultima a provocare il decesso nelle persone infette e non il virus. Quindi una buona  terapia, a  base di farmaci antiflogistici, non steroidei, a livello precoce, riduce dell’85% le ospedalizzazioni.

Il risultato dello studio 

Dallo studio, condotto dai ricercatori Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis è  emerso che, la  terapia precoce con antinfiammatori, riduce dell’80% il tempo di risoluzione dei sintomi e, del 100%, la necessità di supplementazione di ossigeno.

Lo studio pubblicato sulla rivista “Lancet infectious diseases”. 

Lo studio condotto dalle due strutture ospedaliere, che hanno esaminato circa cinquemila pazienti, tra il 2020 e il 2021,  è stato pubblicato sulla famosa rivista inglese “Lancet infectious diseases“. 

Tale metodo terapeutico può  essere prescritto dai medici di medicina generale, ai propri pazienti, affetti da covid-19, contribuendo, così, a ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere.

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