L’università di Bergamo ottiene finanziamento di 50 mila euro con bando che il Ministero dell’Università e Ricerca ha approvato in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.
Bergamo, 15 settembre 2022 – L’Università di Bergamo ha già ottenuto un importante finanziamento in tema di antimafia. Si tratta del progetto “Memoria e riparazione: a trent’anni dalle stragi, sguardi verso un futuro di libertà dalle mafie”, finanziato per 50 mila euro da un bando che il Ministero dell’Università e Ricerca ha voluto approvare in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, con l’obiettivo di tenere vivo il ricordo dei martiri uccisi dalle mafie.
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Come ha ricordato il magnifico Rettore, prof. Sergio Cavalieri (in foto): “L’Ateneo ha voluto partecipare al bando per porsi come attore di primo piano nel diffondere i temi della legalità e sensibilizzare la cittadinanza su una questione di grande importanza per il territorio bergamasco. Sono molto lieto che l’Università di Bergamo abbia ottenuto il finanziamento – ha proseguito – che ci consente di realizzare attività rivolte a scuole e cittadinanze per sensibilizzare in tema di criminalità organizzata e contribuire alla diffusione della legalità. Tengo molto a sottolineare come si tratti di un progetto che tiene insieme le tre ‘missioni’ dell’Università, ossia ricerca, didattica e terza missione per le tante attività rivolte alla cittadinanza e realizzate con enti del terzo settore,” ha aggiunto.
Il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati nel finanziamento
Fondamentale per il conseguimento del finanziamento è stato il coinvolgimento di soggetti sia pubblici che privati del sociale e del terzo settore, come Comune e Provincia di Bergamo, Istituto Natta, CPL-Centro di Promozione della Legalità provincia di Bergamo, ITIS Belotti per la giustizia riparativa, Coordinamento enti locali per la Pace, Ufficio Giustizia riparativa di Caritas bergamasca, associazione Libera, Carcere e Territorio. Importante anche l’adesione dell’Università di Catania e della Fondazione Caponnetto che hanno dato un valore aggiunto alle attività di visita e scambio di studenti.
La realizzazione del progetto
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Il progetto sarà realizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, da sempre sensibile sul tema della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata, sia nelle attività rivolte ai propri studenti, sia per quanto riguarda le scuole superiori e la cittadinanza tutta. “Sono previste attività che vanno da incontri, laboratori e seminari formativi, a workshop, scambi di studenti e visite presso le istituzioni che si occupano di antimafia e promozione alla legalità e ancora proiezioni video, premi per tesi di laurea, pubblicazioni, ” ha spiegato il prof. Corrado Del Bò (in foto), direttore del Dipartimento.
Il difficile dialogo con la giustizia riparativa
Il progetto si orienta in una pluralità di direzioni, come ricordano i suoi referenti, Anna Lorenzetti e Andrea Patanè, che vedono attiva, da anni, la criminalità organizzata nel settore ambientale, e il difficile dialogo con la giustizia riparativa e la prospettiva di genere per il ruolo peculiare delle donne in tali vicende. Il progetto non si arresta alle attività di commemorazione e ricordo, ma punta a utilizzare la riflessione che il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio consente, così di attivare un circolo virtuoso fra memoria e riparazione.