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Palafrizzoni estende il limite di velocità di 30 km all’ora in altre zone della città, per rendere più  sicura la mobilità a ciclisti, pedoni.

Bergamo, 7 novembre 2022 – L’iniziativa prende spunto da un ordine del giorno dell’Amministrazione, approvato nel giugno 2020, per abbassare il limite di velocità “convenzionale” dai 50 chilometri orari ai 30, velocità massima riservata  solo in alcune zone urbane, per garantire più sicurezza a ciclisti, pedoni, e snellire il traffico veicolare.

L’esempio di Grenoble

Il progetto prende esempio da quello di Grenoble, metropoli nel sud-est della Francia, dove il limite di velocità  è  di  30 chilometri orari. L’idea è quella di  invertire la normativa vigente del codice della strada, considerando i 30 km orari, come la regola, e i 50 un’eccezione, per contrastare l’uso improprio dell’auto.

Le zone che diventeranno 30 km orari

Il disegno del cartello stradale recante il limite di velocità di 30 km orari comparirà in alcune vie interne della città, ovvero nei quartieri di Santa Lucia, di Borgo San Leonardo, in centro, e nella zona sud del quartiere San Paolo, cioè l’area tra via Leopardi e il centro commerciale Conad. Mentre sono esclusi dal progetto i percorsi a grande scorrimento come le direttrici in entrata e uscita, oltre ovviamente alle circonvallazioni dove il limite rimarrà fisso agli attuali 90 km all’ora. Nelle vie Camozzi, Frizzoni, Corridoni, San Bernardino e Borgo Palazzo, Broseta e Lochis resterà il limite dei 50 chilometri orari.

La dichiarazione di Zenoni

L’iniziativa aveva raccolto consensi tra diverse associazioni, nel momento della sua approvazione in Consiglio Comunale – spiega Stefano Zenoni (in foto), assessore alla Mobilità e all’Ambiente –  e i suoi benefici sembrano, infatti, essere molteplici: più sicurezza, eco-sostenibilità e fluidità del traffico. La moderazione della velocità a scala urbana – prosegue – è riconosciuta a livello europeo come una strategia efficace per ridurre l’incidentalità e per migliorare la sicurezza per pedoni e ciclisti e una scelta necessaria soprattutto nei contesti come Bergamo dove l’esiguità della sezione stradale impedisce talvolta la realizzazione di percorsi separati tra i diversi mezzi. L’obiettivo principale è perseguire le condizioni di pacifica convivenza tra i diversi mezzi di trasporto, dando priorità e prevalenza alla mobilità dolce, ” conclude Stefano Zenoni.

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