Ottima iniziativa del Comune: prenderà il nome di Margherita Hack, eccellente astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana, una nuova area del quartiere di Redona.
Bergamo, 10 gennaio 2023 – Si tratta della nuova area di circolazione tra le vie Calzecchi Onesti e Papa Ratti nel quartiere di Redona. Lo ha deciso la Giunta del Comune di Bergamo, sentito il parere della Commissione Toponomastica del Comune medesimo.
L’iniziativa partita dal popolo
Nei mesi scorsi era stata indirizzata una petizione di alcune decine di firme al Sindaco di Bergamo, perché ad Hack venisse intitolato un luogo della città, in segno di riconoscimento del suo impegno e del suo contributo in ambito scientifico e astronomico.
Una cosa è certa: se fosse stato informato anche chi scrive, su tale iniziativa, sicuramente avrebbe aderito considerato lo spessore che rivestiva la persona in questione, sia dal punto di vista scientifico-astronomico che da quello politico, la quale non disdegnava di bacchettare, sempre con eleganza, gli ignoranti che spifferavano sciocchezze in TV, anche in ambito politico, in sua presenza. Era un vero piacere ascoltarla e imparare da ciò che diceva.
La dichiarazione di Angeloni
“Siamo molto contenti di poter rispondere positivamente alla richiesta di alcuni nostri concittadini – spiega l’Assessore alla toponomastica Giacomo Angeloni (in foto) – intitolando a Margherita Hack uno dei nuovi spazi realizzati a Redona in concomitanza con la realizzazione dell’operazione RedonaCentro. Continua quindi il nostro impegno nel tentativo di incrementare il numero di luoghi della città intitolati a donne – prosegue Angeloni – ma riconosciamo anche il grande contributo che Hack ha dato alla scienza durante la sua lunga vita, a 100 anni dalla sua nascita e a 10 dalla sua scomparsa.”
Vediamo chi era Margherita Hack
Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013), è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana contemporanea, nota a livello mondiale per gli importanti studi da lei svolti nell’ambito dell’astrofisica. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un’importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. Enorme fu lo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Margherita Hack promosse all’Università di Trieste, dove diede vita nel 1980 ad un “Istituto di Astronomia” che fui poi sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia”: la scienziata ne fu la direttrice fino al 1990, diventando così la prima donna in Italia a dirigere un osservatorio astronomico. Dal 1982 Margherita Hack ebbe una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della Scuola Internazionale superiore di studi avanzati (Sissa). Durante gli anni trascorsi all’Osservatorio di Trieste, la Hack intraprese con successo anche la carriera di divulgatrice scientifica, diventata negli anni la sua più importante attività attraverso pubblicazioni per il grande pubblico, conferenze, partecipazioni televisive e fondando nel 1978 la rivista bimensile L’Astronomia e successivamente diresse la rivista di divulgazione scientifica e cultura astronomica “Le Stelle”.