I giardini di Piazza Dante di Bergamo prenderanno il nome di Enzo Tortora. Raccolta, da Palazzo Frizzoni, la proposta di Radicali e +Europa, in accordo con la Commissione toponomastica del Comune.
Bergamo, 1 febbraio 2023 – La proposta della locale amministrazione comunale nasce dal fatto che, Enzo Tortora è diventato “simbolo della ricerca di verità e giustizia” e accogliendo la proposta di Radicali e +Europa, in accordo con la Commissione toponomastica del Comune, ha deciso di intitolare, all’ex conduttore televisivo, i giardini di piazza Dante, proprio dove anni fa fu posta una targa, in sua memoria, e poi trafugata da ignoti.
La dichiarazione della figlia Gaia
“Ringrazio il Sindaco Gori e la Giunta – commenta Gaia Tortora (in foto), figlia di Enzo Tortora, giornalista e conduttrice televisiva – per aver pensato a mio padre. Mi date, in questo modo, l’opportunità di non legare alla splendida città di Bergamo solo quel terribile ricordo di mio padre rinchiuso in quel carcere. Lì dovevo venire per incontrarlo. Ricordo ancora quel tavolo lungo – prosegue –che ci divideva, e le braccia allungate per stringerci almeno le mani. Con questa iniziativa potrò restituire il respiro alla sua memoria. La libertà passeggerà nei giardini della piazza. E io con essa,” conclude Gaia Tortora.
Breve cenno sulla vita del noto conduttore televisivo
Enzo Tortora (nato a Genova il 30 novembre 1928 e morto a Milano il 18 maggio 1988) è stato un noto conduttore e autore televisivo e radiofonico, attore, giornalista e politico italiano, vittima di un clamoroso caso di errore giudiziario: fu imputato di gravi reati sulla scorta di accuse, formulate da soggetti provenienti da contesti criminali, addirittura di associazione camorristica e traffico di sostanze stupefacenti. Dopo sette mesi di reclusione, nel gennaio del 1984, fu liberato, ma il 17 settembre 1985 i due pubblici ministeri del processo, Lucio Di Pietro e Felice di Persia, ottennero la sua condanna a dieci anni di carcere. La sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta il 15 settembre 1986, quando venne infine assolto dalla Corte d’appello di Napoli, con sentenza confermata dalla Corte di cassazione nel 1987. Durante questo periodo, Tortora fu eletto europarlamentare per il Partito Radicale, di cui divenne anche presidente. Tortora morì nel 1988, un anno dopo la sua definitiva assoluzione.