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Inaugurata, oggi pomeriggio, la Social Domus, nuova sede dei Servizi sociali  nell’area dell’ex Ospedali Riuniti, in piazzetta Marcovigi.

Bergamo, 10 marzo 2023 – La cerimonia inaugurale ha visto l’intervento del Sindaco, Giorgio Gori, e dell’Assessora alle Politiche sociali, Marcella Messina, e la partecipazione del Coro “Intelletto d’amore”, gruppo costituito da 30 elementi di cui 15 con diverse disabilità, che hanno eseguito brani armonizzati a quattro voci dal Maestro Gabriella Mazza accompagnati al pianoforte dal Maestro Fabio Piazzalunga, e di Tiziano Manzini di Pandemonium Teatro.

Il progetto della Social Domus

Il progetto della Social Domus è iniziato, formalmente, con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte del Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia del Demanio e ASST Papa Giovanni XXIII: alla firma del 2016 è seguito un iter accelerato, che ha  completato il piano di riqualificazione di tutta l’area in meno di 5 anni.

Oltre 2100 metri quadrati di interesse pubblico

I nuovi spazi per l’Assessorato alle Politiche Sociali e per il Polo Civico di quartiere sono stati consegnati, oggi, al Comune di Bergamo. Il cantiere nel padiglione dell’ex Anatomia si è concluso nel 2022: oltre 2100 metri quadrati tutti di interesse pubblico, con ingresso diretto da via XXIV maggio e annessa pista ciclabile. Circa 1300 metri quadrati sono stati destinati al nuovo Assessorato, ubicato, in precedenza, in via San Lazzaro in un immobile che il Comune di Bergamo ha inserito nel piano delle alienazioni.

Realizzazione di un centro polifunzionale pubblico

I rimanenti 750 mq sono, invece, andranno a beneficio dei quartieri di Santa Lucia e Loreto, che sono collegati, grazie alla pista ciclabile di 600 metri di lunghezza che si snoda da Largo Barozzi a piazza Risorgimento. Molto probabilmente, tali spazi, saranno destinati alla realizzazione di un grande centro polifunzionale pubblico, una delle principali richieste espresse dai cittadini intervenuti in occasione del lungo percorso di partecipazione sulla riqualificazione dell’area.

Nella foto: un momento della cerimonia con il taglio del nastro

La distribuzione di uffici, servizi e le associazioni

Al piano terra sono localizzati i servizi aperti al pubblico: sportello idoneità abitativa (martedì e giovedì dalle 9 alle 11); sportello prossimità (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 10.30); sportello informativo e di orientamento per cittadini migranti (lunedì dalle 14 alle 17 e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17); (sportello del segretariato sociale e ai servizi sociali decentrati (S. Lucia) – lunedì e venerdì dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 14 alle 17. Al primo e secondo piano sono localizzati i servizi in favore dei disabili, servizi a favore di minori anziani adulti e famiglie, gli uffici programmazione dei servizi, l’ufficio di Piano, accesso ai servizi, oltre agli uffici amministrativi dei servizi sociali e alla segreteria dell’Assessorato.

l’Associazione Aiuto Donna – Uscire dalla Violenza Onlus

Inoltre, al piano terra, è presente l’Associazione Aiuto DonnaUscire dalla Violenza Onlus, partner della rete istituzionale antiviolenza degli Ambiti di Bergamo e Dalmine; al piano seminterrato, poi, è presente l’ASST Papa Giovanni XXIII con l’ambulatorio dell’infermiere di famiglia e comunità che verrà avviato nei prossimi giorni. Infine, al piano seminterrato gli spazi sono oggetto di una convenzione per la cogestione di attività di utilità sociale e di interesse pubblico a carattere di quartiere, promossa dal Servizio Reti Sociali con una serie di associazioni, in particolare, Associazione Managernoprofit ODV, Associazione Qu x Qu, Associazione Genitori Savoia, ASD San Paolo in Bianco, Associazione Diamo i numeri, Associazione Atena APS, Il Comitato di Quartiere Loreto, Comitato Santa Lucia, Associazione Culturale Esserci APS, Associazione TrapassatoFuturo APS.

 Le dichiarazioni

Con l’inaugurazione della Social Domus si conclude un’altra fase del grande cantiere pubblico legato alla trasformazione degli ex Ospedali Riuniti, ora Accademia della Guardia di Finanza – commenta Giorgio Gori (in foto),Sindaco di Bergamo – un intervento di scala cittadina che ha generato quasi 5 milioni di euro di opere pubbliche che hanno consentito di migliorare il quartiere, da Largo Barozzi a piazzetta Santa Lucia, da via Statuto al padiglione ex anatomia. Non credo sfugga a nessuno il valore simbolico della nuova vita di questo edificio – prosegue – dove c’erano il reparto di anatomia patologica degli Ospedali Riuniti, e la camera mortuaria, da oggi prendono casa i servizi del Comune che più direttamente contribuiscono alla vita delle persone, a partire dalle più fragili, oltre al polo civico che si pone baricentrico rispetto a tre diversi quartieri, Santa Lucia, San Paolo e Loreto. La Social domus segna nei suoi contenuti un’importante evoluzione dei servizi sociali del Comune di Bergamo – aggiunge Gori – verso quel welfare di comunità a cui l’Amministrazione lavora con impegno e che rappresenta l’obiettivo principale verso cui tendere le Politiche sociali del Comune di Bergamo, nel tentativo di intercettare al meglio i bisogni dei nostri concittadini, soprattutto delle fasce più fragili.”

La Social Domus è un luogo completamente nuovo, bello, accogliente, funzionale che ci consente con ancora più entusiasmo di garantire continuità rispetto al lavoro svolto fino ad oggi in termini di servizi alle persone, le famiglie, gli adulti con fragilità sociali, i minori, le persone con disabilità – spiega Marcella Messina (in foto), assessora ai Servizi sociali – a cui da sempre ci rivolgiamo e a cui con passione ci dedichiamo. La Social Domus vuole anche segnare però in maniera altrettanto marcata una discontinuità rispetto al vissuto di questi ultimi anni che hanno visto tutti noi dei servizi sociali fortemente esposti, in prima linea, dapprima di fronte all’emergenza sanitaria, poi di fronte a quella sociale derivante dalla sanitaria. L’emergenza Covid – continua – è stata un’esperienza umana e professionale estremamente difficile, forte, ma anche sfidante perché ha fatto emergere nuove fragilità sociali che hanno richiesto nuovi approcci e nuove visioni capaci di superare, oltre l’immediato, la logica del sussidio e di costruire con ancora maggiore determinazione un modello operativo davvero diverso. La social domus rappresenta quindi l’esito anche di questa storia, di un’evoluzione dei servizi sociali e del nuovo welfare di comunità a cui stiamo lavorando intensamente. La Social Domus – aggiunge l’assessora – è quindi un segno di rinascita, cuore di un sistema innovativo, nuova sede decentrata dei servizi, in particolare per i quartieri di Santa Lucia, Loreto, San Paolo, ma soprattutto una casa che accoglie i cittadini a cui abbiamo affidato il compito di sceglierne anche il nome perché fosse sentita ancora più loro,” conclude Marcella Messina.

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