Arriva dalla Grecia il fegato da donatore per il trapianto numero 2.000 dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Bergamo, 31 luglio 2023 – È una donna bergamasca di 55 anni la ricevente del trapianto di fegato numero 2.000 della storia dell’Ospedale di Bergamo, effettuato lo scorso sabato 29 luglio. Dopo l’intervento, la paziente è stata trasferita in terapia intensiva in buone condizioni. Il decorso post operatorio è regolare. La donna, che aveva subito un precedente trapianto in passato, aveva purtroppo sviluppata una insufficienza dell’organo ed era stata ricoverata ad aprile al Papa Giovanni XXIII in attesa di un organo da donatore. La disponibilità dell’organo è arrivata da un donatore deceduto in Grecia.
Prelievo e trapianto dell’organo
Il prelievo dell’organo è stato eseguito dagli specializzandi Arianna Trizzino e Lorenzo Macone, che hanno trasportato l’organo in volo nella notte di venerdì. L’intervento di trapianto è iniziato alle ore 8.20 e si è concluso dopo 7 ore e mezza. Il trapianto è stato eseguito da Michele Colledan, primo operatore, affiancato dallo specializzando Stefano Agnesi; dagli anestesisti Ester Clemenza e Micol Maffioletti; dagli strumentisti Mattia Sana e Federica Personeni e dagli infermieri Valeria Brignoli, Cristiana De Pirro, Viviani Letizia insiemealletutor anestesiste Ester Mulas e Barbara Rasella.
Proseguo cure della paziente dopo il trapianto
Il coordinamento dei tempi tra il donatore e il ricevente è stato curato, in nottata, dall’infermiera Michela Bassetti, che fa parte del gruppo seguito dall’Unità Coordinamento prelievo e trapianto d’organo. Subito dopo l’intervento la paziente è stata ricoverata in Anestesia e Rianimazione 3, diretta da Fabrizio Fabretti per essere trasferita in reparto ordinario, per il proseguo delle cure con i medici della Gastroenterologia 1 – epatologia e trapiantologia, diretta da Stefano Fagiuoli.
Il programma di trapianti di fegato
Questo trapianto conferma l’elevata specializzazione del Papa Giovanni XXIII in questa attività clinica, a più di un quarto di secolo dall’avvio del programma di trapianti di fegato che risale al 1997. Sono 91 i trapianti eseguiti nel 2022 su adulti e bambini. Un volume di attività che pone il Papa Giovanni XXIII tra i centri più attivi a livello europeo. In Italia, il centro di Bergamo è il quinto centro in assoluto per trapianti eseguiti e rientra tra i sei centri che insieme realizzano oltre il 53% di tutti i trapianti (11.827 su 22.174 tra il 2000 e il 2020 1 ). Per garantire ai pazienti maggiori possibilità di accedere al trapianto e limitare la mortalità in lista d’attesa, da diversi anni a Bergamo sono state introdotte strategie per sfruttare al meglio gli organi disponibili.
La tecnica ‘split liver’
Quello di Bergamo è il centro con la maggiore esperienza al mondo sulla tecnica ‘split liver’, che prevede la divisione del fegato del donatore in due parti di dimensioni in genere differenti, per realizzare un doppio trapianto, su un bambino e su un adulto. L’ospedale di Bergamo è l’unico centro in Regione Lombardia identificato per l’esecuzione di trapianti di fegato in pazienti HIV positivi. È inoltre disponibile l’opzione di trapianto da donatore vivente.