Intanto i viaggiatori sono stufi dei continui aumenti del costo del titolo di viaggio, mentre il servizio – rispetto a dieci anni fa – lascia a desiderare,
Bergamo, 18 settembre 2023 – Prima di tutto, secondo la stima di alcune persone che viaggiano giornalmente sui bus, quelli che obliterano il biglietto a bordo sono poco meno della metà e, secondo loro, le conseguenze negative si riversano sui cittadini civili e onesti.
La testimonianza di una coppia bergamasca
Una coppia che regolarmente, ogni settimana, la domenica mattina, si reca in Città alta, il signor Ettore e la signora Matilde, ci ha detto: “La domenica i bus, il più delle volte, non rispettano l’orario indicato nelle colonnine delle fermate, e ciò comporta un sovraffollamento di passeggeri (questo accadeva anche nel periodo Covid-19) stipati a bordo come sardine, per colpa degli autisti che si fermano prendendo a bordo passeggeri, nonostante l’affollamento, mettendo così a rischio l’incolumità dei passeggeri già presenti sul bus.”
“Tempo fa gli ‘scienziati del trasporto urbano’ di ATB hanno fatto circolare bus, la domenica, della stessa linea, a 10 minuti di distanza l’uno dall’altro, ma la gente che aspettava da tempo alla fermata saliva sul primo bus che arrivava, affollandolo e, il secondo che lo precedeva di circa dieci minuti, non trovava nessuno alla fermata, quindi viaggiava vuoto.“
“Delle migliaia di turisti che la domenica salgono sulla linea 1, per raggiungere Città Alta, tra cui gruppi organizzati e gite scolastiche nessuno di questi passeggeri timbra il biglietto né ricorre alla macchinetta in cui si mettono i soldi, né a quella elettronica leggi carte di credito, anche perché viaggiano talmente stretti che non si possono muovere. E poi,non esistono controlli.
“Soltanto persone civili e perbene, in particolar modo anziani, fanno il biglietto. Qualche volta succede che l’obliteratrice non funziona e non oblitera il biglietto, ma il viaggiatore, come anzidetto, non ha la possibilità di recarsi avanti e segnalarlo all’autista, a causa dell’affollamento. Per non parlare poi dei giovanissimi studenti e degli extracomunitari: sono pochissimi quelli che timbrano il biglietto. Qualcuno che lo fa si riscontra nei sudamericani e nei cinesi, ma quasi mai negli africani magrebini o di colore.
Era meglio quando c’erano i controllori?
“Dieci anni fa, quando funzionava il servizio dei controllori che salivano a bordo dei bus e controllavano i biglietti – proseguono Ettore e Matilde – era difficile che qualcuno facesse il “portoghese”. Se non salivano sui bus, i controllori si piazzavano alla fermata capolinea di Città alta e intimavano all’autista di aprile una sola porta da dove uscivano i viaggiatori che venivano controllati uno per uno. Era il periodo in cui il titolo di viaggio costava meno di un euro, oggi costa il doppio, soprattutto quello cumulativo di 10 corse che da 11 euro ha raggiunto il costo di 15 euro. Vergogna!”
Senza i dovuti controlli le macchinette per i biglietti sono inutili?
“Anziché spendere un sacco di quattrini per macchinette, per riempire le tasche di qualcuno? – aggiunge la coppia – sarebbe stato meglio, a nostro avviso, soprattutto più economico assumere il bigliettaio, anche a tempo determinato, su ogni mezzo pubblico, in tal modo – come si faceva un tempo – chi saliva a bordo sprovvisto di biglietto era obbligato a farlo con il bigliettaio stesso, altrimenti doveva scendere dal bus. Secondo il nostro modesto avviso – concludono i nostri lettori – con l’assunzione del bigliettaio ci avrebbe guadagnato sia l’ATB che i cittadini, un po’ meno, però, la ditta fornitrice delle macchinette.”