SHARE

Continua senza sosta, nella stagione venatoria, l’attività della Polizia provinciale con particolare riguardo alla tutela della fauna selvatica e prevenzione del bracconaggio.

Bergamo, 18 dicembre 2023 – L’attività della Polizia provinciale riguarda, in particolare, l’uccellaggione, ovvero la cattura di piccoli uccelli con l’uso di reti o trappole per essere utilizzati come richiami vivi nella caccia o consumati, gli illeciti sanzionati sono stati numerosi nelle ultime settimana.

Luoghi dove sono state effettuate le sanzioni

Solto Collina gli agenti della Polizia provinciale hanno individuato un operaio addetto alla manutenzione di un fondo che ha posizionato ben 20 trappole a scatto denominate comunemente “sepì” per la cattura di piccoli uccelletti, come i due pettirossi ritrovati intrappolati; Gandosso, sono stati rinvenuti 14 uccelletti, congelati e spiumati per essere consumati, nel freezer di una persona che aveva esposto sul terrazzo della propria abitazione due gabbie trappola con una pania invischiata e sette uccelli da richiamo della specie lucherino; Costa Volpino, in un terreno recintato e adibito a coltivazioni orticole, è stato scoperto un impianto abusivo per la cattura di piccola avifauna migratoria, costituito da una rete verticale a tramaglio e da diverse trappole a scatto. In collaborazione con il Corpo intercomunale di Polizia locale Alto Sebino, è stato identificato il responsabile dell’illecita attività, un residente a Pisogne, che si è conclusa con il sequestro della rete, dei mezzi vietati e di un esemplare vivo di Pettirosso, liberato nell’immediatezza dalla Polizia provinciale.

Denuncia per omessa custodia di armi

I controlli sulla caccia hanno portato anche denunce per l’omessa custodia di fucili e per l’uso di mezzi vietati, come i “phonophil” (richiami acustici elettromagnetici) che attirano l’avifauna procurando inutili e antisportive stragi. In particolare si segnala un caso a Foresto Sparso, dove tale mezzo è stato usato senza freno presso un appostamento fisso di caccia. Nell’occasione gli Agenti provinciali hanno sequestrato anche tre fucili semiautomatici senza la limitazione prevista a soli due colpi, quindi mezzi vietati.

I controlli dell’attività venatoria hanno portato altresì alla denuncia di un cittadino di Grumello del Monte per omessa custodia del fucile, lasciato incustodito in un capanno nelle adiacenze della propria abitazione.
Infine, altre infrazioni sono state comminate, in particolare, per il mancato rispetto delle distanze da immobili o abitazioni ai fini della tutela della pubblica sicurezza. I responsabili di tali infrazioni sono stati indagati e deferiti all’autorità giudiziaria per i relativi reati.

La Polizia provinciale  rammenta che, per i reati di uccellagione è prevista la sospensione della licenza di caccia per 10 anni con il sequestro immediato di quanto catturato e dei mezzi utilizzati.

Sanzioni per maltrattamento degli animali


In alcuni casi è stato applicato il reato di maltrattamento degli animali con sanzioni previste da 5 a 30 mila euro, poiché queste pratiche – in particolare quando si usano reti e trappole a scatto- causano sofferenze aggiuntive agli uccelli (articolo 544 ter del Codice Penale).

La dichiarazione

Il presidio del territorio, la protezione dell’ambiente e della fauna e la sicurezza pubblica – spiega Matteo Copia (in foto), comandante della Polizia provinciale – sono il nostro obiettivo principale. Nonostante l’organico limitato, stiamo facendo del nostro meglio per garantire una vigilanza efficace. A tal fine – prosegue il comandante – è importante che anche le infrazioni relative all’uccellagione, all’uso di mezzi vietati, all’omessa custodia delle armi da fuoco o al rispetto delle distanze siano perseguiti con determinazione, contribuendo così a garantire la sicurezza pubblica,”conclude Matteo Copia.

Nella foto: il materiale sequestrato dalla Polizia provinciale.

LASCIA UN COMMENTO