Si tratta della prosecuzione di alcuni lavori per la copertura di uno spazio molto significativo per associazioni e cittadinanza.
Bergamo, 28 dicembre 2023 – Fra le opere pubbliche programmate dal Comune di Bergamo, per il 2024, si aggiunge il rifacimento di parte della copertura del Lazzaretto, per un valore di 210mila euro.
I lavori previsti nel progetto
Il progetto prevede: 1. smontaggio del manto di copertura e la conservazione dei coppi antichi, ancora in buono stato, da riutilizzare come strato superficiale; smantellamento delle onduline collocate sotto i coppi e la sostituzione di canali, scossaline e pluviali che risultano rotti o seriamente danneggiati; formazione di un nuovo manto di doppia guaina sottocoppo traspirante e microforata incrociata; Installazione di una linea vita, così come è già stato fatto negli interventi precedenti eseguiti per la porzione di copertura ad ovest.
Creazione di una terza uscita di sicurezza
Già nel 2023, il Comune ha fatto sistemare il tetto sul lato est, ma anche per realizzare una terza uscita di sicurezza per consentire anche di aumentare la platea di persone che possono assistere agli spettacoli che vengono organizzati all’interno della struttura. In questo modo è stato possibile incrementare la capienza del lazzaretto da 2000 a 3000 persone, a beneficio degli spettacoli che possono essere ospitati sul prato.
La dichiarazione di Brembilla
«Si tratta di un tetto in coppi — spiega Marco Brembilla (in foto), assessore ai Lavori Pubblici — un materiale molto bello, usato in passato, ma per certi aspetti molto delicato. Con il passare del tempo diventa necessario programmare periodicamente la manutenzione. Nel 2000 l’amministrazione intervenne per sistemare la struttura in legno e la porzione di tetto ad ovest — prosegue l’assessore — che confina con via Marzabotto. Diciassette anni dopo è stato effettuato un secondo intervento e nel 2019 è stato sistemato il tetto all’ingresso dell’edificio. Ora il Comune sta lavorando anche sulle altre porzioni di tetto dell’edificio, sorto nel 1504 (come è inciso sulla targa posta nel giardino interno, di fronte all’ingresso) per volontà della Repubblica di Venezia con la funzione di isolare e rinchiudere gli ammalati di peste,” conclude Marco Brembilla.