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Mozione dell’Università di Bergamo sul conflitto in Medio Oriente per cessate il fuoco e la crisi umanitaria a Gaza.

Bergamo, 13 maggio 2024 – Il Senato Accademico dell’Ateneo orobico, nella seduta odierna, ha approvato, all’unanimità, una mozione sulla tragica situazione provocata dal conflitto in Medio Oriente nella quale “si unisce a tutti gli appelli al cessate il fuoco immediato per porre fine al conflitto, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi e dare la possibilità alla comunità internazionale e all’ONU di affrontare al meglio la crisi umanitaria a Gaza”. 

L’aiuto di UniBg per i sopravvissuti di Gaza

L’Ateneo si impegna, altresì, nella raccolta di generi di prima necessità per i sopravvissuti di Gaza, attivare accordi bilaterali con le università palestinesi per poter offrire mezzi per proseguire il percorso di studio tramite l’erogazione di borse di studio e corsi di didattica in remoto.

Tale mozione dell’Ateneo è l’esito di diverse componenti che hanno portato a riflettere la comunità fin dallo scoppio del terribile conflitto in Medio Oriente lo scorso 7 ottobre. Si è lavorato in continuità e in piena adesione allo spirito che ha mosso la CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane nella stesura del documento di “Buone prassi, principi e proposte per affrontare nelle università italiane le tematiche delle crisi internazionali e umanitarie”, per ribadire la sua posizione in conformità ai principi costituzionali e alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, che sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e che promuovono la cooperazione fra i popoli; riconoscendo la pace come un diritto fondamentale.

Le dichiarazioni

“Oltre alla volontà espressa dalla CRUI – sottolinea il Rettore Sergio Cavalieri (in foto) – l’Università di Bergamo è stata sempre convinta che ciò non può che avvenire mediante un’azione di diplomazia scientifica rappresentata da iniziative culturali e di ricerca, di educazione e di informazione. Proprio in quest’ottica, si sono ospitate conferenze e momenti di riflessione organizzate sia dai docenti che dalla rappresentanza studentesca affinché si verificassero occasioni di scambio e dialogo. La mozione – prosegue il Rettore – è l’esito di un lavoro di sintesi che unisce, da un lato, contenuti riportati in una lettera firmata da un gruppo di docenti e personale tecnico-amministrativo presentata nel Senato Accademico dello scorso marzo; dall’altro, richieste avanzate dalla Consulta degli studenti e delle studentesse con la quale abbiamo svolto svariati incontri di dialogo e scambio proficui: l’approvazione del testo della mozione – aggiunge Cavalieri – si configura come il risultato di un dialogo instauratosi in queste settimane tra l’Ateneo e i suoi studenti e studentesse.”

“L’Università degli studi di Bergamo – spiega il prof. Gabriele Cocco (in foto), delegato del Rettore ai rapporti con studenti – è in costante ascolto della comunità studentesca, con la quale si impegna a mantenere un dialogo aperto e costruttivo. La seduta del Senato accademico di oggi ha confermato la linea comunicativa continua e trasparente dell’Ateneo – continua Cocco –  improntata sulla libertà di espressione e sull’attenzione rivolta ai principi costituzionali e alle normative internazionali che promuovono i diritti umani e la pace come diritto fondamentale. La nostra Università continua la propria missione di comunità dove praticare e favorire la diplomazia scientifica. La mozione approvata rende testimonianza all’esito fecondo di quel dialogo sempre teso all’ascolto reciproco e attento per costruire dei ponti e mai per erigere dei muri.”

“Educare alla comprensione reciproca e alla diplomazia – afferma Gianluca Messina (in foto), Presidente della Consulta degli studenti – è fondamentale per costruire ponti di pace in Medio Oriente. Solo attraverso il dialogo è stato possibile raggiungere una visione unitaria della comunità studentesca – prosegue – avendo lavorato insieme, anche con attivismo, raggiungendo momenti in cui ci si è confrontati per riflettere sull’urgenza di colmare il divario di potere di chi non ha una voce. La Consulta degli studenti – aggiunge – crede che soltanto unendo tutti questi fattori è possibile forgiare un futuro di armonia, prosperità e trasparenza nella regione per cui noi, oggi, come comunità studentesca di UniBg, abbiamo dato il nostro contributo in prima linea per difendere quel futuro,” conclude Gianluca Messina.

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