Centrali cooperative e sindacati: “Irrimandabile l’adeguamento delle tariffe. Garantire un lavoro dignitoso ai professionisti della cura è fondamentale per mantenere i livelli di eccellenza del welfare del territorio”.
Bergamo, 17 giugno 2024 – “Non chiediamo trattamenti di favore, ma l’adeguamento delle tariffe dei servizi sociali, utilizzando le modalità amministrative nel rispetto dell’equilibrio contrattuale tra le parti”. Confcooperative Bergamo, Legacoop Bergamo, Agci Bergamo, Cgil Bergamo, Cisl Bergamo e Uil Bergamo, a pochi giorni dal risultato delle elezioni amministrative, scrivono una lettera aperta ai nuovi primi cittadini, già nel pieno delle loro funzioni, puntando sul tema dei servizi sociali, educativi, assistenziali e di inserimento lavorativo che le realtà cooperative con i loro soci lavoratori e svolgono quotidianamente.
DD 30 del 14 giugno 2024
La missiva si è resa urgente a seguito di alcuni passaggi normativi: il rinnovo del Contratto collettivo nazionale delle Cooperative Sociali e l’adozione delle Tabelle rispetto alle quali, nel decreto del ministero (DD 30 del 14 giugno 2024), si precisa “Il costo medio orario del lavoro per i lavoratori occupati dalle cooperative del settore socio-sanitario assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo è aggiornato con decorrenza dai mesi di febbraio 2024, ottobre 2024, gennaio 2025, settembre 2025, ottobre 2025 e gennaio 2026” (decreto dirigenziale 30 del 14 giugno 2024) confermano l’aumento dei costi del lavoro nel comparto di riferimento.
Adeguamento delle tariffe dei servizi sociali
Dopo una prima circolare inviata a marzo a tutti i Comuni bergamaschi e agli altri soggetti interessanti con la richiesta di adeguamento delle tariffe dei servizi in essere e di attenzione ai rinnovati costi nelle nuove procedure di affidamento, oggi si acuisce la necessità di avviare un percorso di confronto con i sindaci a partire da questa lettera aperta e congiunta che sarà inviata alle amministrazioni non appena ultimate le procedure tecniche di deposito delle nuove tabelle all’Ispettorato del Lavoro, in programma nei prossimi giorni.
La lettera aperta
Ecco la lettera aperta firmata da Omar Piazza, vicepresidente Confcooperative Bergamo; Cinzia Sirtoli, referente Agci Bergamo; Lodovico Patelli, coordinatore comitato Legacoop Bergamo; Marco Toscano, segretario generale Cgil Bergamo; Francesco Corna, segretario generale Cisl Bergamo e Pasquale Papaianni, Uil Bergamo: “Ci rivolgiamo oggi a tutti voi per sostenere ancora una volta la richiesta di adeguamento delle tariffe, richiesta che in questi mesi solo parzialmente abbiamo visto accolta. A oggi solo una parte delle amministrazioni ha concluso l’iter per la revisione dei prezzi delle tariffe dei servizi e non sempre riconoscendo l’adeguamento previsto dagli aumenti del costo del Ccnl Cooperative Sociali. In alcuni casi abbiamo avuto evasive rassicurazioni, rimandi a un tempo successivo e perfino la messa in discussione della legittimità e della correttezza della richiesta di adeguamento dei costi. Siamo consapevoli – prosegue la lettera – delle difficoltà di fare quadrare i conti con cui come amministratori siete costantemente chiamati a confrontarvi, ma non possiamo non evidenziare che l’insieme dei servizi di cui stiamo parlando ha a che fare con la cura di aspetti vitali delle persone, del loro diritto a vedere presi in carico molteplici e fondamentali bisogni. Che si tratti dell’accudimento di un bambino piccolo, della assistenza ai nostri anziani o alla cura di una persona con disabilità, solo per fare alcuni esempi, è necessario mettere in campo una qualità di lavoro ed una attenzione elevatissima e sempre più complessa con il complessificarsi della nostra società. È immaginabile che cura, competenza e attenzione vengano mantenuti se le condizioni di chi vi opera sono precarie e poco dignitose? Riteniamo che garantire un lavoro dignitoso e riconosciuto a questi professionisti della cura sia, oltre che giusto, necessario per fare sì che il sistema di welfare nel nostro territorio mantenga i livelli di qualità ed eccellenza che negli anni ha saputo costruire. Per questo abbiamo rinnovato il Ccnl a livello nazionale – continua ancora la lettera – e per questo lavoriamo nella dialettica territoriale per rendere di nuovo attrattivo il lavoro di cura. Ma il riconoscimento economico a chi lavora deve essere garantito da una corretta remunerazione dei soggetti dell’economia sociale che si fanno garanti di organizzare, promuovere e gestire, in accordo con le pubbliche amministrazioni, i servizi di welfare. Ribadiamo, quindi, la richiesta di adeguamento delle tariffe dei servizi utilizzando le modalità amministrative congrue e i passaggi amministrativi corretti: non chiediamo trattamenti di favore, ma l’applicazione dello spirito delle norme in materia di contratti pubblici circa il mantenimento dell’ equilibrio contrattuale tra le parti” – conclude la lettera.