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Secondo “Newsweek-Statista”, il Papa Giovanni XXIII è tra gli ospedali  migliori al mondo nel digitale e nella ‘top ten’ italiana per Gastroenterologia, Cardiologia e Cardiochirurgia. 

Bergamo, 18 settembre 2024 – Il Papa Giovanni XXIII si conferma tra gli ospedali migliori al mondo che mettono a disposizione del paziente le tecnologie nei percorsi clinici di diagnosi e cura. 

A dirlo è il  “World’s Best Smart Hospitals” curato dalla prestigiosa rivista statunitense Newsweek in collaborazione con Statista, elaboratore leader di dati, che ha selezionato i primi 350 ospedali di 28 Paesi al mondo dotati di tecnologia “smart”. 

L’indagine ha considerato cinque categorie: Funzionalità Elettroniche, Telemedicina, Digital Imaging, Intelligenza Artificiale, Robotica e Virtualizzazione. 

Sono 21 gli ospedali italiani selezionati. In contemporanea, sempre per il 2024, tre Unità operative del Papa Giovanni XXIII hanno ricevuto la conferma del loro posizionamento internazionale all’interno di un altro ranking, quello dei ‘World’s Best Specialized Hospitals 2025’ (migliori ospedali specializzati del mondo).  

La Gastroenterologia resta tra i migliori 150 centri mondiali e al settimo posto tra le migliori strutture in Italia.  La Cardiologia quest’anno guadagna circa 40 posizioni e si classifica al 137esimo posto a livello mondiale. 

La Cardiologia tra i primi centri al mondo

Il Papa Giovanni XXIII sale così tra i dieci migliori ospedali italiani, su un totale di circa 800 Cardiologie esistenti, e per il quinto anno consecutivo resta tra i primi centri al mondo per questa specialità.  

La Cardiochirurgia resta tra le prime 100 strutture a livello mondiale e all’ottavo posto tra le 12 strutture italiane classificate. Entrambe le classifiche sono state pubblicate martedì 17 settembre 2024 sulla prestigiosa rivista statunitense Newsweek.  

A contribuire al migliore posizionamento del Papa Giovanni XXIII è tra l’altro la presenza di indagini strutturate rivolte ai pazienti (in gergo tecnico PROMs, Patient Reported Outcome Measures), un indicatore che attesta l’esistenza di strumenti di verifica dell’efficacia delle cure basati sulla percezione dei pazienti sul miglioramento di qualità della vita. 

Le dichiarazioni

Soddisfazione per questo risultato arriva da Francesco Locati (in foto), Direttore Generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, che ha detto:  “Ringrazio tutto il personale per un risultato che conferma la nostra azienda tra le più quotate a livello nazionale e mondiale. Un servizio pubblico di qualità si mantiene grazie agli investimenti in tecnologia, all’arruolamento dei migliori professionisti, ad un costante processo di revisione migliorativa dei percorsi clinici e organizzativi e grazie a un impegno quotidiano per implementare le attività in campo clinico, nella ricerca e nella formazione”. 

“Il risultato che oggi arriva dalle valutazioni di esperti nazionali ed internazionali del mondo della sanità e dall’esito di una rigorosa analisi effettuata da una delle più quotate agenzie globali di ‘data analysis’ – commenta Mauro Moreno (in foto), Direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII – ci indica che stiamo lavorando nella giusta direzione. Il risultato che più di tutti ci spinge a migliorare è quello dei nostri pazienti, che si affidano alle cure dei nostri professionisti e che ci confermano il loro apprezzamento,” conclude Mauro Moreno.

La nota dolente

Pervengono, a questa testata, però, continue  lamentele da parte di cittadini non nei confronti della struttura ospedaliera in questione, che gode peraltro di non poco prestigio in tutta Italia, bensì nei confronti di Regione Lombardia che non obbliga le  strutture  private a istituire i pronto soccorso, lasciando in prima linea solo quelle pubbliche, come il Papa Giovanni, che vengono assaltate dai pazienti e i tempi delle visite sono  lunghissimi anche per la carenza di personale medico. Poi c’è  anche un altro motivo: l’ospedale, da qualche anno, esegue soltanto visite urgenti, quindi la gente che deve sottoporsi a visita non urgente deve attendere tempi molto lunghi per essere  poi visitata in strutture della provincia.

Tale problema è  stato denunciato, più volte, da Anaao-Assomed Lombardia, sindacato dei medici lombardi, ma finora nulla è cambiato.

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