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Primo intervento nell’emiciclo per l’europarlamentare bergamasco Gori che  pubblica un nuovo video sui social per spiegare la situazione della nuova Commissione europea.

Bergamo, 19 settembre 2024 – L’ex sindaco di  Bergamo, Giorgio Gori, dopo essere stato nominato vicepresidente della Commissione Industria ed essere stato incluso tra i membri della Commissione Affari Esteri, entra ufficialmente in due delegazioni del Parlamento Europeo e tesserà relazioni con 5 Paesi del Nord Africa – Algeria, Libia, Marocco, Tunisia e Mauritania – nell’ambito delle attività della delegazione EU-Maghreb, mentre intensificherà, ulteriormente, i rapporti che ha già avviato negli anni scorsi con l’Albania grazie alla nomina nell’ambito della delegazione EU-Albania. Come membro supplente, Gori è anche assegnato alla delegazione all’Unione per il Mediterraneo. 

La notizia è arrivata proprio nelle scorse ore, quando il Parlamento Europeo, impegnato in questi giorni nella seduta plenaria di Strasburgo, ha votato le composizioni delle Delegazioni parlamentari.

Negli scorsi anni, Gori, ancora in veste di Sindaco di Bergamo, incontrò più volte il premier albanese Edi Rama e alcuni sindaci delle principali città albanesi, costruendo un rapporto che ha  già portato l’europarlamentare bergamasco in visita ufficiale a Tirana nel 2023.

“La nuova Commissione UE sconta la contraddizione tra la maggioranza europeista del Parlamento, a cui è ancorato il programma di Ursula Von Der Leyen – ha detto Giorgio Gori (in foto) –  e l’orientamento conservatore di molti governi nazionali, a cui si deve la designazione dei commissari. Contraddizione che si riflette nel costante evocare il Rapporto Draghi, con la sua spinta a investimenti e debito comune – ha proseguito –  affidando però le deleghe finanziarie ai ‘falchi’ Dombrovskis e Hoekstra. Anche per l’Italia, col suo debito, non sarà una passeggiata. L’apartheid di genere e ogni altro atto di persecuzione nei confronti delle donne e delle ragazze afghane sono una forma di crimine contro l’umanità, e come tale lo dobbiamo combattere con ogni strumento a nostra disposizione e in tutte le sedi più appropriate. Il futuro di milioni di donne e ragazze afghane dipende anche da noi,” ha concluso Giorgio Gori.

L’intervento di Gori in aula è disponibile qui

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