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Due allevatori bergamaschi cospargono di veleno una carcassa di cervo per avvelenare due esemplari di lupo. Si filmano con una fototrappola e vengono scoperti dalla Polizia provinciale.

Bergamo, 26 settembre 2024 – Nell’ambito dell’attività di vigilanza faunistico/venatoria la Polizia Provinciale di Bergamo ha condotto un’importante operazione antibracconaggio che, per la prima volta nel contesto della Bergamasca, riguarda il lupo. 

Il fondato sospetto delle guardie provinciali

I fatti risalgono a questa primavera, quando gli agenti del nucleo ittico-venatorio di via Tasso individuano una carcassa di cervo morto in località “Gromo S.Marino/Ronchello”: il rinvenimento di una specie di ungulato in così forte espansione demografica non stupisce certo gli agenti, a incuriosirli, invece, è stata la presenza di un liquido bluastro che fuoriusciva, abbondantemente, dalla carcassa dell’animale e, ancor di più, la presenza di una fototrappola posizionata esattamente in direzione del cervo morto. 

Trattasi del veleno: glicole etilenico

Scattano subito le indagini della Polizia provinciale, coordinata della Procura della Repubblica di Bergamo: vengono effettuate le analisi sulla carcassa del cervo, presso l’Istituto zooprofilattico, e viene disposto un accertamento tecnico sulla fototrappola per estrarne i contenuti. Gli esiti degli accertamenti di laboratorio fugano ogni dubbio: la sostanza velenosa di cui era intrisa la carcassa del cervo è glicole etilenico, si trova comunemente nel liquido antigelo, ed è di facile reperibilità,  il suo utilizzo, improprio, per la preparazione di esche avvelenate è noto da tempo. 

Ma è dalla fototrappola che arrivano le informazioni più 21rilevanti: decine di fotogrammi in cui restano immortalati due soggetti, conosciuti dalla Polizia provinciale, dei quali uno con atteggiamenti inequivocabili nei quali appare chinato sulla carcassa di cervo mentre inietta con una siringa il liquido poi rivelatosi glicole etilenico. I due soggetti vengono convocati presso il Comando di Via Tasso, vengono sentite altre persone informate sui fatti e acquisiti ulteriori elementi che supportano le ipotesi accusatorie.  

Deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo

I due allevatori dovranno rispondere dei reati di delitto tentato di uccisione di animali e uso di esche e bocconi avvelenati

La dichiarazione

“Un ringraziamento da parte mia alle donne e agli uomini della Polizia provinciale impegnati, ogni giorno, nella lotta contro il bracconaggio  – afferma Matteo Copia (in foto), Comandante della Polizia provinciale –   e, in particolare, a coloro che sono intervenuti in questa vicenda. Il tentativo di avvelenamento posto in essere a Gandellino, per quanto maldestro, non può certo essere la soluzione ai conflitti derivanti dalla presenza del lupo – prosegue il Comandante –. Siamo in una fase di ricolonizzazione per la quale l’eliminazione, benché illegale e perseguibile, di alcuni esemplari di Lupo sarebbe completamente ininfluente ai fini della presenza della specie sul territorio, con il rischio invece di destrutturare il branco che attualmente occupa quei territori esponendoli all’arrivo di nuovi esemplari e all’aumento delle predazioni,” conclude Matteo Copia.

Nella foto: due lupi in una recente immagine dalle fototrappole.

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