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Cura e crescita dei territori: priorità dell’agire comune per una ecologia integrale.

Bergamo, 26 ottobre 2024 – Perseguire la sostenibilità ambientale in un’ottica di ecologia integrale, questo intesa come tutela del creato, cultura del lavoro e inclusione sociale: questo è il motto della Diocesi e Confcooperative di Bergamo che rinnovano un’alleanza di valori e di buone pratiche.

Convegno “Per un’ecologia integrale”

Ieri, nell’ambito del convegno dal titolo “Per un’ecologia integrale”, Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo, e don Cristiano Re, delegato vescovile per la Vita sociale e la Mondialità, hanno sottoscritto una nuova lettera d’intenti al fine di “promuovere congiuntamente azioni di cura e di crescita per i territori”.

Condivisione e reale collaborazione

Ciascuna con la propria peculiarità e nella propria autonomia, insieme in uno spirito di apertura, condivisione e reale collaborazione, Diocesi e Confcooperative Bergamo si impegnano, da un lato, a perseguire occasioni di lavoro dignitose per tutti e per ciascuno, dall’altro a valorizzare, anche in chiave di innovazione sociale, luoghi e spazi presenti nelle nostre comunità. Oltre a ciò, l’attenzione sarà verso i contesti comunitari di crescita, educazione e formazione delle giovani generazioni.

Le dichiarazioni

“Il percorso e il lavoro che ci ha portato a questa serata – afferma don Cristiano Re – mi piace pensarlo proprio legato alle questioni che ci stanno a cuore come chiesa e come cooperazione: i ragazzi, le ragazze, le loro famiglie, inserite nei loro territori, il lavoro come luogo di vita buona con e per gli altri. Ci stanno a cuore gli urgenti temi della sostenibilità integrale – continua – che sanno vedere, indagare e agire, a partire dal forte legame che sussiste tra le grandi crisi ambientali e le grandi crisi sociali. Ci sta a cuore che si possano mettere in gioco tutte le risorse possibili per rimettere a servizio della vita e della speranza delle persone tutte quelle strutture e quei luoghi che sempre più hanno bisogno di essere ripensati perché chiusi o inutilizzati. Quest’anno siamo guidati dal compito di metterci a servizio della vita, servendo la speranza. Tenteremo oggi e nelle nostre azioni future – aggiunge don Cristiano Re – di essere tutto questo, sapendo che bisogna ‘coltivare il piccolo orto pensando al grande campo’.

“L’occasione di oggi è una tappa all’interno di un dialogo che ha radici lontane – sottolinea Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo -. È un dialogo fatto di parole, visioni, condivisioni, esperienze concrete nei territori e nelle comunità.

La lettera di intenti che abbiamo sottoscritto – commenta Daniela Meridda, vicepresidente di Confcooperative Bergamo – darà nuovo slancio specialmente in alcuni ambiti: la formazione dei giovani, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione di spazi di proprietà della chiesa, la promozione di occasioni di lavoro e impegno anche per persone con forme di svantaggio”.

Gli obiettivi previsti dalla sinergia

Tanti gli obiettivi previsti dalla sinergia: a partire dalla costruzione di modelli di lavoro ed economia comunitaria, cooperativa, inclusiva, solidale, democratica, partecipativa, libera. Modelli che vedono nell’economia sociale così come definita a livello europeo un saldo punto di riferimento.

Pratiche presentate dalle cooperative

Molto interessanti le buone pratiche presentate: la dispensa sociale della Cooperativa Sociale “Namastè”, che è in grado di generare inclusione e sostenibilità ambientale combattendo lo spreco alimentare, e la Cooperativa Caseificio Torre Pallavicina, il più importante produttore di Grana Padano in Provincia di Bergamo, con le sue iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, all’innovazione, alla qualità, alla condivisione del valore con i propri soci allevatori.

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