Inaugurato il sentiero intitolato al partigiano Mario Zeduri (Tormenta). In anteprima il prototipo della targa che sarà collocata sulla vetta del Pizzo della Presolana.
Fanovo di Endine Gaiano, 17 novembre 2024 – Celebrato l’80° anniversario del combattimento di Malga Lunga a Fanovo di Endine Gaiano, luogo simbolo della Resistenza bergamasca, dove si sono svolte le commemorazioni ufficiali del sacrificio della 53^ Brigata Garibaldi-13 Martiri di Lovere”.
La cerimonia è stata organizzata dal Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia con il Patrocinio del Comune di Sovere e del Comune di Gandino.
La mattinata ha avuto inizio con l’inaugurazione – curata dalla locale Sezione ANPI “Giuseppe Brighenti”, dal CAI Bergamo e dal Comune di Endine Gaiano – del Sentiero intitolato al partigiano bergamasco Mario Zeduri (Tormenta), al quale sarà dedicata la targa, mostrata oggi, in anteprima, che sarà collocata sulla vetta del Pizzo della Presolana.
Un accenno alla memoria storica
Il 17 novembre del 1944 i partigiani Giorgio Paglia, Guido Galimberti (“Barbieri”), Andrea Caslini (“Rocco”), Mario Zeduri (“Tormenta”), i russi Semion Kopcenko (“Simone”), Alexander Noghin (“Molotov”), Ilarion Efanov (“Starich”) e “Donez” opposero resistenza contro le forze fasciste della Legione Tagliamento, finendo poi catturati e uccisi.
Le dichiarazioni
“Sono passati 80 anni dai combattimento a Malga Lunga, luogo simbolo della Resistenza bergamasca – ha sottolineato Mauro Magistrati (in foto), presidente Anpi Bergamo – scelto dai partigiani e dall’ANPI per fare memoria, per incontrare le giovani generazioni e trasmettere i valori della Resistenza.”
“Democrazia, libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro e specialmente pace: queste parole sono l’essenza della Resistenza e sono anche i principi fondamentali della Costituzione – ha detto presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo (in foto), alla Malga Lunga -. Sono un modo per essere società e Stato, comunità aperta di donne e uomini liberi e uguali, prospettive di vita e di futuro per le giovani generazioni. Questo è anche il dono che ci ha consegnato Giorgio Paglia – ha proseguito – e la via che vogliamo e dobbiamo percorrere. E non consentiremo a niente e a nessuno di tornare indietro. È fondamentale tornare in questi luoghi dove affondano le radici della nostra convivenza civile, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di recuperare questi valori. L’insegnamento profondo della Resistenza è stato parlare di speranza. Oggi viviamo un momento in cui i governanti spesso alimentano la paura – ha aggiunto il presidente – fomentando divisioni e conflitti, dividendo il Paese. La Resistenza, al contrario, è stata un momento in cui si è cercato di unire, per offrire una prospettiva di futuro e di speranza, un compito ancora oggi da portare a compimento. Tornare in questi luoghi sig9pnifica riaffermare la necessità di continuare la Resistenza. Come recita la celeberrima poesia di Calamandrei: “Ora e sempre Resistenza”. Anzi, “Ora è sempre Resistenza,” ha concluso Gianfranco Pagliarulo.
Nel corso della giornata, si è tenuta anche la presentazione, a cura della Sezione ANPI “M.O. Giorgio Paglia” di Alzano e Isrec di Bergamo, del libro “Stasera mi fucileranno. Giorgio Paglia 1922-1944”, (Il Filo di Arianna, 2024)”; il dialogo tra l’autore e presidente dell’Isrec di Bergamo, Angelo Bendotti e Guido Paglia, si è concentrato sulla lettura del diario di Teresa Pesenti, madre di Giorgio Paglia.