E’ Alberto Zambelli il nuovo Direttore di Oncologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII.
Bergamo, 21 novembre 2024 – Alberto Zambelli, oltre a superare il concorso da Direttore dell’Oncologia al Papa Giovanni XXIII, ha ricevuto, dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, la cattedra di professore associato in Oncologia.
Il Cancer Center dell’ASST Papa Giovanni XXIII
Il neo direttore di Oncologia eredita da Carlo Tondini, in pensione da metà ottobre, e prima ancora da Roberto Labianca, una Unità di Oncologia molto ben strutturata. Infatti, il Cancer Center dell’ASST Papa Giovanni XXIII promuove da tempo l’approccio multidisciplinare alle cure, che è il modo più efficace per ottimizzare diagnosi e cura di tutti i tipi di tumore solido. In campo diagnostico e terapeutico, l’innovazione farmacologica e clinica permette di offrire ai pazienti strategie terapeutiche personalizzate e d’avanguardia, secondo gli standard dell’oncologia molecolare e della medicina di precisione.
Sorveglianza oncologica e di cura
Il costante rapporto con il territorio punta ad offrire efficaci percorsi di sorveglianza oncologica, di continuità di cura e di presa in carico della cronicità, laddove necessario. Il lavoro dei professionisti si avvale di un’alleanza sempre rinnovata con i pazienti, grazie al supporto prezioso delle associazioni dei pazienti molto presenti e attive dentro e fuori l’ospedale.
Ma vediamo un po’ più da vicino la figura di Zambelli
55 anni, bergamasco, ha alle spalle una specializzazione in Allergologia e Immunologia clinica ed una in Oncologia. La sua carriera è maturata tra Pavia, Bergamo e Milano, come oncologo specializzato nel tumore del seno.
Ricercatore e docente universitario
Questa è, in sintesi, il profilo del medico e professore Alberto Zambelli, che ha preso servizio il 1° novembre nella veste di Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale di Bergamo.
Breve cronologia di una brillante carriera
L’oncologo bergamasco ha avviato la sua carriera all’IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia dove, in circa venti anni di servizio, è arrivato a ricoprire l’incarico di Vice-Direttore Scientifico Centrale della Fondazione. Dopo un periodo, trascorso a Rotterdam, in Olanda, dove ha partecipato a studi clinici per cercare nuove terapie per i tumori, ha ricevuto, nel 2014, la chiamata diretta per lavorare al Papa Giovanni XXIII di Bergamo , dove è rimasto per sette anni, ottenendo un incarico di alta specializzazione. Nel 2021 Zambelli si trasferì a Milano per l’avvio della carriera accademica come professore associato di Oncologia al Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University e per ricoprire l’incarico di Capo Sezione autonomo dell’Oncologia Senologica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e di referente oncologo della Breast Unit di Humanitas Cancer Center. Nel corso degli anni, Zambelli ha sviluppato una estesa rete di relazioni internazionali, con la partecipazione ai principali congressi di area oncologica, e una importante attività di ricerca con oltre 160 pubblicazioni su riviste scientifiche, con un particolare focus sullo studio del tumore del seno.
Le dichiarazioni
“Il mio rientro a casa, nella mia città e nell’Ospedale di tutti i bergamaschi – ha spiegato Alberto Zambelli (in foto) – non è dettato da nostalgia. Ho colto con convinzione e slancio l’opportunità di tornare a lavorare al Papa Giovanni XXIII, unanimemente considerato un centro di assoluto rilievo nel panorama regionale e nazionale – ha proseguito -. Qui ritrovo colleghi motivati a rendere un servizio di qualità, vocato all’eccellenza, ma anche all’appropriatezza, all’equità e all’universalità delle cure. Sono quelle che mi piace definire le ‘parole sorgive’ alla base della professione del medico e della medicina stessa. I principi che ispirano il nostro sistema sanitario – ha aggiunto Zambelli – e che rappresentano ancor oggi per noi medici la ‘bussola’ per valorizzare competenze e professionalità al servizio di tutti pazienti.“
Parole di soddisfazione sono arrivate da Francesco Locati (in foto), Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII: “Considerato il valore irrinunciabile della continuità di cure oncologiche per i cittadini bergamaschi e non solo – ha commentato – ci siamo impegnati per nominare, in tempi strettissimi, il nuovo Direttore dell’Unità. Siamo doppiamente soddisfatti. Riusciamo a recuperare una professionalità che ben conosce il nostro Ospedale e il suo territorio. Il profilo universitario di Zambelli – ha continuato Locati – ci permetterà di portare a uno step successivo la nostra Oncologia, già di ottimo livello grazie al lavoro dei predecessori che ringrazio per il lavoro fatto. Lo stretto collegamento con i network della formazione e della ricerca permetterà di mettere a disposizione dei pazienti opzioni terapeutiche ancora più efficaci ed aggiornate,” ha concluso il direttore generale.