Cento chirurghi a scuola di sutura all’ospedale Papa Giovanni XXIII, su preparati anatomici importati dagli USA.
Bergamo, 22 novembre 2024 – Al via la seconda edizione del corso “Scuola di sutura”, organizzato dalla Chirurgia plastica dell’ASST Papa Giovanni XXIII. Si tratta di occasioni, molto rare in Italia, che puntano ad affinare la manualità dei chirurghi per affrontare le situazioni reali in emergenza. I preparati anatomici umani, non disponibili nel nostro Paese, sono stati importati dagli USA.
Addestramento chirurgico su preparati anatomici da cadavere
Abbastanza alta, anche quest’anno, l’adesione al corso teorico-pratico per l’addestramento chirurgico su preparati anatomici da cadavere che si è tenuto nei giorni scorsi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Gli iscritti, circa un centinaio tra medici interni, specializzandi e studenti della School of Medicine and Surgery hanno potuto esercitarsi nelle suture delle ferite al volto e agli arti superiori, grazie al tutoraggio dell’équipe di Chirurgia plastica dell’Ospedale.
Preparazione per affrontare situazioni reali
Corsi come questo – molto rari in Italia e più diffusi all’estero – puntano a consentire ai chirurghi di affinare la loro manualità per affrontare le situazioni reali, specie in emergenza. Su circa 100.000 accessi al Pronto soccorso ogni anno, oltre 1.200 casi riguardano traumi con ferite al volto e agli arti superiori. 100 iscritti, tra medici e studenti Il corso dal titolo “Second Advanced Hands-on Cadaveric Suturing Course on Traumatic wounds of the Face and the Upper Extremity”, è stato voluto e promosso dal Direttore della Chirurgia Plastica Marcello Carminati, che ne ha affidato il coordinamento al chirurgo plastico Denis Codazzi. I 100 iscritti, tra medici e studenti, dopo una lezione teorica sulle ferite traumatiche dell’arto superiore e del volto, sulle ustioni e sulle ferite pediatriche, hanno potuto esercitarsi nelle migliori tecniche di sutura per singola sede corporea sotto la guida di tutor esperti dell’equipe della Chirurgia plastica dell’ASST Papa Giovanni XXIII. Anche quest’anno, numerosi tra i frequentanti erano gli studenti del Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico “Medicine and Surgery”, realizzato in collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università degli studi di Bergamo e l’ASST Papa Giovanni XXIII, che ha scelto di inserire il corso teorico-pratico di suture nel percorso di studi.
Le dichiarazioni
“La possibilità di eseguire una procedura su cadavere – ha commentato Denis Codazzi (in foto), chirurgo plastico – permette di comprendere meglio l’anatomia e aumenta la confidenza nell’affrontare situazioni critiche. Tutti i medici e gli studenti di medicina dovrebbero partecipare regolarmente a questi tipi di corsi. Acquisire precocemente competenze, precisione e abilità pratiche nelle suture – ha continuato – permette ai futuri chirurghi di sviluppare skills fondamentali nella fase di avvio della carriera professionale. Questo permette, infatti, di offrire ai pazienti suture adeguate a livello di sicurezza e di qualità dei risultati estetici.”
“Ci sono discipline – ha spiegato Marcello Carminati (in foto), direttore della Chirurgia Plastica – dove i moderni software di simulazione di realtà virtuale, anche in 3D, difficilmente potranno sostituire del tutto le necessità di training. Per un chirurgo plastico, realizzare suture eleganti e resistenti insieme è parte integrante delle abilità irrinunciabili. Dobbiamo raggiungere livelli davvero sartoriali. Per anni a scopo di addestramento si è fatto ricorso a modellini, manichini o modelli animali – ha proseguito Carminati – che non sempre però sono strumenti idonei. Avere a disposizione anche in Italia reperti anatomici da cadavere permette l’addestramento dei giovani chirurghi sulle tecniche che dovranno praticare direttamente sui pazienti tutti i giorni,” ha concluso il direttore.