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L’immobile ristrutturato verrà adibito come residenza per persone con autismo, la prima nel suo genere sul territorio orobico.

Bergamo, 7 dicembre 2024 – Un simbolico passaggio di chiavi da Ferretticasa Spa al Comune di Bergamo, e dal Comune di Bergamo all’ATI – Associazione Temporanea di Imprese, costituta da Cooperativa Ser.eN.A. e Associazione Spazio Autismo, ha sancito oggi ufficialmente la conclusione dei lavori di riqualificazione della Cascina Ponchia.

Breve cenno sulla cronistoria dell’intervento di riqualificazione

Dopo la sua definitiva dismissione avvenuta nel 1997, Cascina Ponchia fu abbandonata per lunghi anni senza alcun progetto di sua rifunzionalizzazione e valorizzazione. La giunta Tentorio nel 2013, dopo la pubblicazione di un bando per destinarla, insieme all’immobile ex Principe di Napoli di via Pignolo, ad housing sociale andato deserto, la mise in alienazione con la conseguente occupazione abusiva avvenuta a più riprese negli anni successivi, in protesta della decisione assunta.

Nel 2015 la giunta Gori rinunciò a metterla in vendita, stralciandola dal piano delle alienazioni e dando avvio ad un lungo e faticoso percorso per individuare un progetto in grado di riqualificarla e restituirla a nuova vita, passato anche dal necessario sgombero avvenuto nell’ottobre del 2020.

Progetto destinato a persone con autismo

Dopo diversi tentativi, volti ad individuare un soggetto in grado di investire delle risorse finanziare per la sua ristrutturazione e futura gestione, a fine 2022 finalmente la svolta. Grazie alla sottoscrizione delle convenzione urbanistica per la riqualificazione della vecchia sede Italcementi di via Camozzi da parte del gruppo Ferretti, il Comune riesce a trovare le risorse economiche, pari inizialmente a 1,5 milioni incrementate a fine lavori a quasi 2 milioni di euro, per finanziare direttamente il restauro dell’immobile, dando avvio, parallelamente, dopo una serie di confronti anche con la rete sociale di Monterosso, ad un progetto di sua futura gestione destinato a persone con autismo.

Durata dell’intervento

L’intervento, durato un anno e mezzo, da giugno 2023 fino ad oggi, viene promosso in virtù della convenzione sottoscritto da Ferretticasa per conto del Comune di Bergamo, con un progetto redatto dall’Arch. Leonardo Angelini ed all’Ing. Sebastiano Moioli e realizzato dall’impresa costruttrice EdilTre, che ha permesso di recuperare l’intero l’immobile sia dal punto di vista funzionale che architettonico e paesaggistico, valorizzando i diversi elementi storici presenti. Al suo interno hanno trovato collocazione in modo integrato luoghi di aggregazione destinati alla comunità (sala mensa, lavanderia) e al quartiere posti al piano terra, quattro unità abitative autonome al piano primo e tre unità denominate ‘dormitori’ al secondo piano, per una superfice complessiva di 550 mq alla quale si aggiunge l’ampio spazio esterno in collegamento con i sottostanti orti comunali.

La dichiarazione della Sindaca

“E’ una grande soddisfazione – spiega la Sindaca Elena Carnevali (in foto) – poter consegnare questo immobile, che sarà il cuore pulsante di un progetto di residenzialità destinato a persone con autismo, che troveranno qui un ambiente pensato per promuovere la loro autonomia e la possibilità di vivere fuori dal contesto familiare, ma sempre in un clima di condivisione, inclusione e rispetto. Cascina Ponchia è anche un segno tangibile di un cambiamento significativo nel nostro approccio alla disabilità. Si tratta di un’iniziativa unica nel nostro territorio – prosegue – una forma di co-housing che rappresenta una modello innovativo che è la concreta applicazione della legge ‘Dopo di noi’, che ho avuto l’onore di contribuire a costruire come relatrice in Parlamento, e che oggi, con grande orgoglio, vedo tradotta in realtà. Questa legge è stata pensata per garantire che le persone con disabilità possano continuare a vivere in autonomia e con dignità – aggiunge la Sindaca – anche quando i loro familiari non ci sono più, assicurando loro una vita piena e partecipativa. Voglio anche sottolineare il valore pubblico dell’immobile, una battaglia che l’Amministrazione ha portato avanti con determinazione e che oggi, finalmente, si traduce in un progetto sociale di grande valore, un simbolo di come la nostra comunità sappia rispondere alle sfide del presente con innovazione, accoglienza e solidarietà,” conclude Elena Carnevali.

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