SHARE

Trapianti e chirurgia del fegato e del pancreas, Domenico Pinelli proseguirà il lavoro dell’ex direttore Michele Colledan.

Bergamo, lunedì 9 dicembre 2024 Dal 1° dicembre, il chirurgo Domenico Pinelli, ha preso servizio come Direttore della Chirurgia Generale 3 – Trapianti Addominali dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

Vediamo un po’ più  da vicino chi è il nuovo Direttore

Di origine bresciana, ma cresciuto professionalmente a Bergamo, in ventidue anni di attività, Pinelli, oggi è chiamato a proseguire l’attività dei programmi di trapianto, sia negli adulti che nei bambini, di fegato, di polmone, di rene e pancreas, di intestino e multiviscerale e a consolidare la chirurgia epatica, biliare e pancreatica.Chirurgo generale presso gli Spedali Civili di Brescia, Pinelli si è trasferito a Bergamo nel 2002 dove da pochi anni, grazie al professor Bruno Gridelli, aveva preso il via un programma di trapianto di fegato che oggi – in una costante crescita sotto la direzione del prof. Michele Colledan – è fra i più importanti in Italia per volume di attività. Sono 2.113 i trapianti di fegato eseguiti oggi. È fra le prime al mondo la casistica di trapianti su pazienti in età pediatrica, con 853 trapianti effettuati.

Nella foto: a six il prof. Domenico Pinelli, a dx il dott. Francesco Locati

I trapianti eseguiti da Pinelli

Negli ultimi dieci anni, Pinelli ha eseguito più di 450 trapianti di fegato, 130 dei quali su bambini. È proprio l’esperienza ventennale nei trapianti di fegato ad alta complessità che lo ha portato a raccogliere l’eredità del professor Michele Colledan, che ha diretto il centro trapianti del Papa Giovanni XXIII fino ad ottobre 2023, conosciuto tra l’altro come pioniere nella tecnica di ‘split liver’ che permette di effettuare due trapianti grazie ad un solo donatore, dividendo il fegato in due parti.

La tecnica del trapianto del polmone

L’esperienza in questa speciale tecnica è stata replicata a Bergamo nel trapianto di polmone, applicandola ai lobi polmonari per effettuare trapianti sia in pazienti adulti che in età pediatrica. Nel gennaio 2023 Pinelli era nell’équipe che ha realizzato il primo prelievo di polmone da donatore vivente in Italia. Sempre a Bergamo dal 2006 al 2023 sono stati eseguiti 13 trapianti pediatrici di intestino isolato e multiviscerale, l’unica serie mai pubblicata in ambito nazionale.

La chirurgia del fegato, delle vie biliari e del pancreas

L’altro filone di attività della struttura diretta da Pinelli è la chirurgia del fegato, delle vie biliari e del pancreas. Negli ultimi dieci anni, Pinelli ha eseguito oltre 700 interventi con tutte le tecniche open e mini-invasive: 350 resezioni epatiche, 150 interventi sulle vie biliari, 250 resezioni pancreatiche. Dallo scorso aprile è referente della Pancreas unit, uno dei 14 centri che Regione Lombardia ha selezionato per il trattamento dei tumori del pancreas.

Le dichiarazioni

“Il mondo dei trapianti d’organo – ha dichiarato Domenico Pinelli (in foto) – è, per un chirurgo, una continua sfida. È un grande lavoro di squadra e di coordinamento tra decine di professionisti che lavorano tutti per un unico obiettivo, in tempi strettissimi. La gestione del percorso clinico è sempre multidisciplinare. Numerose sfide ci attendono nei prossimi anni. Per quanto riguarda la chirurgia oncologica – ha proseguito –  stiamo seguendo nuove strategie di cura. Oggi, anche grazie all’immunoterapia, sappiamo che il trapianto di fegato può essere un’opzione terapeutica per alcuni epatocarcinomi in stadio avanzato, per casi selezionati e validati di neoplasie delle vie biliari e per alcune metastasi epatiche da carcinoma colo-rettale non resecabili. Oltre che per i tumori del fegato, intendiamo utilizzare il robot anche per le resezioni pancreatiche e per il prelievo di organi da vivente. Stiamo già incrementando l’attività di trapianto da vivente, sia di fegato sia di rene. La recente creazione delle reti regionali di ‘pancreas unit’ eneoplasie rare’ offre l’opportunità di ottimizzare la presa in carico dei pazienti, offrire un trattamento chirurgico adeguato e migliorare i risultati. Sono queste le sfide che raccoglieremo – ha aggiunto Pinelli –  grazie all’eredità lasciata dal prof. Colledan: impegno, studio, innovazione e orientamento al risultato”.

Il Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati ( in foto), si è congratulato personalmente con il nuovo Direttore al momento della firma del contratto: “L’Unità che Pinelli è chiamato a dirigere è una di quelle che, negli ultimi anni, ha contribuito maggiormente a quella spinta all’innovazione per la quale Bergamo con il Papa Giovanni XXIII sono conosciuti anche al di fuori dei confini nazionali. Ringrazio il prof. Colledan per il rilevante contributo nel campo dei trapianti d’organo, iniziato con l’arrivo a Bergamo da Milano del prof. Bruno Gridelli, dando vita ad una stagione di grandi traguardi. Di pari passo, con lo sviluppo del programma trapianti, tutte le specialità dell’Ospedale sono cresciute negli anni, sviluppando competenze specifiche ed uniche. Sono certo che con Pinelli – ha continuato Locati –  proseguiremo nel solco di questa encomiabile tradizione. La visione che abbiamo condiviso è quella di estendere ulteriormente l’expertise accumulata nel campo dei trapianti anche al trattamento chirurgico delle patologie oncologiche addominali, facendo ricorso alle tecnologie più avanzate, inclusa quella robotica”.

Il passaggio di consegne tra i due Direttori – ha commentato Mauro Moreno (in foto), Direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII – non ha comportato un calo di attività. Al contrario, quest’anno, con il traguardo dei 100 trapianti raggiunto proprio in questi giorni con tre settimane d’anticipo sulla fine dell’anno, puntiamo a superare, per il secondo anno consecutivo, il record dell’Ospedale sui trapianti di fegato adulti e pediatrici. In questa attività – ha proseguito – il profilo di Pinelli ha pochi paragoni in Europa a livello di esperienza e di capacità tecniche. Questo, unito alla solidità di tutte le discipline mediche, anestesiologiche e di tutte le professionalità che concorrono ad ogni singolo trapianto, ci permette di guardare avanti con fiducia per il prossimo futuro. Storicamente l’attività dei trapianti  – ha aggiunto – ha sempre avuto una funzione di stimolo all’innovazione e all’estensione di nuove tecniche e metodiche alle altre discipline medico-chirurgiche, tra cui quella della chirurgia oncologica”.  

LASCIA UN COMMENTO