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Le Assessore Marcella Messina e Marzia Marchesi scrivono al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sull’eliminazione del fondo per il contrasto alla povertà educativa.

Bergamo, 22 gennaio 2025 – Sono 19 gli assessori di 10 comuni italiani che hanno inviato al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, una lettera per manifestare la loro preoccupazione per la decisione del Governo di non finanziare più il Fondo per il contrasto alla povertà educativa.

L’assessora alle politiche sociali Marcella Messina e l’assessora ai servizi per l’infanzia, educativi e scolastici Marzia Marchesi del Comune di Bergamo, tra i firmatari, commentano l’importanza del sostegno all’iniziativa.

Ecco i commenti delle Assessore

Insieme ai colleghi di Roma, Milano, Bologna, Napoli, Torino, Firenze, Bari, Perugia e Vicenza – scrive l’Assessora Marcella Messina (in foto) –abbiamo inviato al Ministro Valditara una lettera per rappresentare la forte preoccupazione per la scelta di non rifinanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa, decisione che evidentemente non condividiamo. Il Fondo è stato importante in questi anni su due fronti, quello operativo e quello metodologico. Rispetto al primo ricordo, ad esempio, la realizzazione sul nostro territorio di progettualità molto concrete come TenerAmente, capofila Cesvi, rivolto sia al potenziamento dei servizi socio-educativi a sostegno di famiglie con bambini 0-6 anni in condizione di vulnerabilità, sia all’attivazione di percorsi di accompagnamento per la prevenzione dei fattori di rischio del maltrattamento. Oppure DigiEducati, promosso dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, finalizzato all’alfabetizzazione digitale di bambini e ragazzi della fascia 6-13 anni. Tutte attività che affrontano problematiche ampie e diversificate di grande rilievo – si legge nella nota – per chi ha uno sguardo rivolto ad affrontare la questione del disagio giovanile non solo in un’ottica repressiva ma soprattutto preventiva. Per quanto riguarda il secondo aspetto, sottolineo come il Fondo sia stato un’opportunità importante a livello locale per tessere, consolidare, rendere quasi strutturale la capacità di realizzare partnership tra enti e soggetti del terzo settore impegnati a vario titolo in questi ambiti di intervento. Ma non solo: in questi anni abbiamo messo a frutto la nostra capacità di fare rete ponendola in dialogo con altri comuni italiani grazie proprio al fatto che spesso i progetti finanziati con il Fondo, come TenerAmente appena citato, hanno avuto una valenza nazionale. Un capitale di esperienze, attività e competenze – continua la nota di Marcella Messina – che rischia di disperdersi con questa scelta a cui speriamo il Ministro possa porre rimedio.”

“Se le famiglie, e quindi le giovani generazioni, sono una priorità, allora scelte come quella prevista per il Fondo per il contrasto alla povertà educativa – scrive l’Assessora Marzia Marchesi (in foto) – sono davvero poco comprensibili. Come abbiamo sottolineato nella lettera, tutta l’Italia, da nord a sud, è attraversata da disuguaglianze sociali ed economiche che incidono profondamente sulla possibilità di bambini e ragazzi di vivere in un contesto familiare sereno, di accedere ai luoghi della cultura, dell’educazione o della pratica sportiva, di crescere e formarsi nel modo migliore. Se questi obiettivi sono condivisi – continua la lettera – allora dobbiamo essere capaci di mettere in campo in tutti i contesti le risorse necessarie perché tutto questo si verifichi e, lì dove emergono criticità, realizzare progettualità ad hoc rivolte a colmare eventuali mancanze, prevenire possibili disagi, offrire percorsi di accompagnamento familiari e individuali. Il Fondo garantiva o contribuiva in maniera significativa proprio a questo obiettivo – prosegue la nota – valorizzando le diverse esperienze amministrative a livello nazionale in confronto virtuoso e costruttivo, come le esperienze bergamasche di questi anni hanno dimostrato. Da amministratori manterremo alta l’attenzione su questo tema confidando che l’appello possa produrre il necessario ripensamento,” conclude la nota di Marzia Marchesi.

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