34enne, indagato per l’imbrattamento dei muri del Comune di Bergamo, perquisito dalla Polizia di Stato.
Bergamo, 7 febbraio 2025 – Nell’ambito delle indagini, avviate 21dalla Polizia di Stato, a seguito dell’imbrattamento del Municipio di Bergamo e di Palazzo Uffici, avvenuto nella notte del 12 novembre 2024, nella prima mattinata odierna, la Questura di Bergamo ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione, emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo, nei confronti di un uomo di 34 anni residente in provincia, ritenuto tra i responsabili dell’azione delittuosa.
La visione delle immagini delle telecamere
Gli accertamenti investigativi, che si sono concentrati sulla minuziosa visione ed analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso agli investigatori di accertare che l’azione di imbrattamento è stata, materialmente, eseguita da due soggetti, con la complicità di almeno altri quattro con la funzione di “palo” i quali, col volto travisato da passamontagna, hanno messo in atto l’imbrattamento muovendosi con mezzi a due ruote per non dare nell’occhio. Le evidenze investigative hanno, altresì, permesso di porre l’attenzione, in particolare, sul 34enne che è stato, pertanto, sottoposto ad attività di perquisizione.
Il sedicente movimento denominato “Guerrieri ViVi”
Tale attività investigativa, eseguita dai poliziotti della Digos di Bergamo, ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro numeroso materiale riconducibile ad un sedicente movimento denominato “Guerrieri ViVi”, molto attivo sul social, il cui simbolo è rappresentato da una W cerchiata di rosso, oltre a numerosi adesivi, manifesti, volantini e capi di abbigliamento contenenti messaggi di propaganda del tutto analoghi a quelli diffusi per mezzo degli imbrattamenti realizzati, gli investigatori hanno trovato nell’abitazione dell’indagato, e sottoposto a sequestro, anche una bomboletta spray di colore rosso.
La bicicletta con macchie di vernice rossa
È stata inoltre trovata nella disponibilità del soggetto e sequestrata una bicicletta che presentava macchie di vernice rossa e che secondo quando ricostruito sarebbe compatibile con una di quelle utilizzate dal gruppo di sodali per raggiungere il centro di Bergamo nelle prime ore del mattino e realizzare le scritte, nonchè per allontanarsi repentinamente una volta eseguita l’azione delittuosa.
Il materiale trovato nell’abitazione dell’indagato
Nell’abitazione dell’indagato è stato, infine, rinvenuto materiali utilizzato nell’estemporanea iniziativa, posta in essere dal sodalizio in questione, in occasione della sfilata di Mezza Quaresima del marzo scorso, quando nella circostanza, all’interno del gruppo di manifestanti, era stato identificato anche il 34enne.
Lo sdegno manifestato della Sindaca Elena Carnevali
La Sindaca Elena Carnevali a seguito di quell’azione delittuosa scriveva: “….non si cancella con la stessa rapidità il senso di indignazione che abbiamo condiviso ieri di fronte a un’offesa così grave alle istituzioni della città, alla convivenza civile, a tutti noi….”