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L’associazione Oncologica Bergamasca dona all’ASST Papa Giovanni XXIII un nuovo strumento per la diagnosi di melanomi.

Bergamo, 13 febbraio 2025 – È operativo in Anatomia Patologica all’Ospedale Papa Giovanni XXIII un nuovo strumento diagnostico progettato per automatizzare il processo di estrazione degli acidi nucleici destinato ad avere un ruolo rilevante per la cura del melanoma e di altre patologie oncologiche.

Come funziona l’estrattore automatico di acidi nucleici DNA e RNA

Il nuovo estrattore automatico di acidi nucleici DNA e RNA di ultima generazione, donato da A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca, consente una diagnostica molecolare avanzata dei tumori e offre l’opportunità della biopsia liquida, che rappresenta una delle ultime frontiere dell’oncologia poiché permette di individuare tracce di DNA del tumore tramite un semplice prelievo di sangue (ctDNA).

Cos’è la biopsia liquida

La biopsia liquida offre il vantaggio di rilevare tempestivamente eventuali recidive di malattia tramite il sangue e di monitorare la risposta ai trattamenti oncologici, senza la necessità di ripetere invasive biopsie di tessuto tumorale. Grazie alla biopsia liquida è infatti possibile monitorare in modo ripetuto e non invasivo l’andamento delle terapie anti-tumorali, avorendo l’ottimizzazione e la personalizzazione delle cure e implementando un’oncologia di precisione, capace di migliorare i risultati per molti tipi di tumori.

Riduce i tempi di diagnosi e possibili errori

L’arrivo del nuovo estrattore permetterà di automatizzare il processo di estrazione del DNA, che finora era gestito manualmente da tecnici specializzati, garantendo la tracciabilità dell’intero percorso analitico e riducendo al minimo i tempi di diagnosi e le possibilità di errore. Il nuovo strumento consentirà al laboratorio di essere più efficiente e produttivo assicurando una sensibilità diagnostica capace di intercettare, di estrarre e quindi analizzare tracce anche molto piccole di tumore nel sangue e nei tessuti.

La presentazione del nuovo dispositivo

Alla presentazione del dispositivo hanno partecipato, per l’Ospedale bergamasco, Francesco Locati, Direttore generale; il Direttore della Anatomia Patologica, Andrea Gianatti; la biologa genetista Denise Morotti; il Direttore della Dermatologia Paolo Sena; il Direttore dell’Oncologia Alberto Zambelli; l’oncologa Barbara Merelli e lo staff di tecnici e biologi specializzandi del settore di Patologia Molecolare. Per l’associazione A.O.B. era presente il Presidente Maurizio Radici con la Vicepresidente Giuliana D’Ambrosio. Alla cerimonia di consegna era presente anche Osvaldo Ranica, Presidente della Fondazione Comunità Bergamasca, che ha sostenuto l’associazione A.O.B. nel progetto. A.O.B. è impegnata nella lotta contro il cancro e nella promozione della ricerca oncologica.

Da molti anni l’anzidetta ssociazione collabora strettamente con il Papa Giovanni XXIII, sostenendo importanti servizi a favore dei malati oncologici e contribuendo talvolta all’acquisto di strumentazioni innovative affinché i pazienti possano beneficiare delle migliori cure e tecnologie disponibili nel campo dei trattamenti oncologici.

Le dichiarazioni

Sono particolarmente orgoglioso di questo passo in avanti nel campo della medicina di precisione – ha commentato Maurizio Radici (in foto), Presidente dell’Associazione Oncologica Bergamasca – che, in linea con la mission della nostra Associazione, ha come obiettivo quello di migliorare il percorso di cura dei pazienti oncologici e di ottimizzarne tempistiche e azioni. Ringrazio anche la Fondazione della Comunità Bergamasca – ha proseguito – per aver riconosciuto il valore del progetto e avervi contribuito in modo significativo”.

“Ringrazio calorosamente l’Associazione Oncologica Bergamasca, i suoi volontari, e tutti i sostenitori – ha dichiarato Francesco Locati (in foto), Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII – che hanno contribuito con questa e con tutte le precedenti donazioni ad un ulteriore avanzamento tecnologico nella lotta ai tumori. Questa tecnologia è uno strumento in più a nostra disposizione nel percorso di sviluppo della medicina di precisione, che punta ad offrire terapie sempre più personalizzate e tempestive per combattere le malattie oncologiche in modo più efficace,” ha concluso Francesco Locati.

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