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Il portierato sociale mira alla coesione sociale e, in collaborazione con servizi e realtà già presenti sul luogo, attiva le competenze e le potenzialità del luogo stesso.

Esso rappresenta un punto di riferimento delle famiglie del quartiere che necessitano soprattutto di relazioni sociali e di integrazione.

 

 

Bergamo, 19 settembre 2018 – Oggi pomeriggio a Palazzo Frizzoni e’ stato presentato il nuovo servizio di portierato sociale del Comune di Bergamo nel quartiere di Grumello del Piano.
A presentare il servizio e’ stato l’ assessore alla Coesione Sociale
Maria Carolina Marchesi, che ha fatto il punto sul servizio già esistente in altri quartieri della città.
Chi è il Portiere sociale

Il portierato sociale è la figura di un operatore qualificato che si pone come antenna sul territorio per raccogliere i bisogni e le risorse della comunià. il portiere non solo si adopererà per leggere, orientare ed accompagnare i bisogni del territorio, ma anche in collaborazione con servizi e realtà già presenti sul luogo attiverà le competenze e le potenzialità del quartiere. Sarà cura del portiere sociale fungere anche da mediatore fiduciario tra la cittadinanzae le reti di servizi. Il portiere vigilerà sui cortili, le vie, i luoghi di incontro sia formali che informali e si metterà a disposizione della popolazione locale in un’ottica di ascolto e reciprocità per l’attivazione di un welfare generativo. A tal fine l’operatore aprirà uno spazio di accoglienza in via Perrucchetti; parteciperà alle Reti sociali; collaborerà con ALER relativamente agli alloggi popolari; promuoverò, in cllaborazione con le realtà del erritorio, occasioni di incontro, socializzazione e cura del quartiere.

Chi sono gli Operatori

Sono 2 educatori professionali che verranno impiegati per complessive 2915 ore dal periodo maggio 2018 a dicembre 2019, di cui 1457 ore per l’anno 2O18 e 1458 nel 2019, con funzioni educative e di raccordo tra i diversi soggetti operanti nelterritorio e le progettualità in essere nel quartiere’ – La Cooperativa gestore del progetto, inoltre, metterà a disposizione con oneri a proprio carico n. 1 assistente un assistente sociale per complessive 304 di cui 120 nel 2018 184 nel 2019, con funzioni di raccordo tra bisogni e risorse sia familiari che sociali, sia istituzionali che comunitarie.

Dove

Gli operatori usufrulranno di uno spazio comunale in via Perrucchetti, ma di fatto si muoveranno su tutto il territorio del quartiere di Grumello al fine di intercettare i cittadini bisognosi.

Perchè a Grumello al Piano

La scelta del quartiere di Grumello al Piano è motivata dal fatto che si tratta un quartiere piccolo, che comprende una popolazione totale di circa 1600 residenti, collocato in un’area periferica e a livello viabilistico isolato dal resto dalla città, che vive una forte estraneità dal contesto cittadino. lnoltre, la forte concentrazione di edilizia popolare pubblica a canone sociale e moderato ha contribuito all’emersione nel quartiere di diverse situazioni di fragilità socio-economica, tensioni e disagi che richiedono l’avvio di azioni di portierato sociale finalizzate a sviluppare, mediante il lavoro di rete e di comunità, relazioni di prossimità e di coesione sociale, nonchè forme di responsabilità solidale nella collettività per creare legami e rinsaldare rapporti nel e con il quartiere, migliorando la qualità del vivere e dell’abitare di tutti.

Obiettivi generali

favorire il rapporto dei residenti con la Pubblica Amministrazione e le offerte di servizio; far emergere i bisogni e le aspettative reciproche con I’intento di migliorare la qualità della vita e far sviluppare dal basso soluzioni che coinvolgano tutti gli attori del sistema; orientare ed accompagnare aI corretto utilizzo dei servizi territoriali. ridurre gli attriti attraverso il contatto e l’accettazione reciproca delle differenze, cercando di incrementare la proattività delle persone mediante la realizzazione di eventi e promuovere processi di attivazione delle risorse relazionali e di autogestione tra residenti; introdurre elementi di mediazione culturale in grado di ripristinare i valori dell’accoglienza e della solidarietà; introdurre una figura terza nel processo di ricomprensione delle diverse soggettività per favorire I’accettazione delle regole comuni e condominiali; sostenere situazioni di particolare fragilità sociale; promuovere azioni di contrasto alla morosità incolpevole; diffondere una cultura di convivenza sostenibile; favorire il miglioramento della gestione del patrirnoni di edilizia residenziale pubblica sia sotto profilo del corretto utilizzo funzionale che sotto il profilo della gestione immobiliare.

Durata

ll progetto ha durata per il periodo maggio 2018-dicembre 2019.

Finanziamento

ll progetto è finanziato dal bando ‘Legami Urbani’, a cui il Comune di Bergamo ha partecipato. Con I’ammissione in graduatoria del progetto, al Comune di Bergamo è stata assegnato un finanziamento, del quale una quota pari ad € 67.500,00 (lva compresa) è destinata all’attuazione dell’azione “Portieraio Sociale” all’interno dell’intervento dell’intervento n. 28/d “Inclusione della fragilità, supporto alla residenzialità e progetto minori.

ll progetto in questione è attuato in collaborazione con la Coopertiva Sociale “ll Pugno Aperto”, già coinvolta in un percorso di coprogettazione con il Comune di Bergamo.

«E’ un momento particolare per il quartiere di Grumello al Piano – sottolinea Maria Carolina Marchesi il progetto di portierato sociale rappresenta un importante servizio strategico che si era concluso nel 2014 per mancanza di risorse, ma adesso riprende nuovamente la sua attività. Il complesso di S. Croce – prosegue – rappresenta attualmente l’ingresso di famiglie nuove che vengono da altre realtà sociali. Da poco si è insediata nel quartiere anche una farmacia e altre iniziative culturali, ed inoltre è state avviate nuove esperienze: l’avvio al lavoro di non pochi giovani del luogo, Rete sociale, aiuto della parrocchia ai cittadini, e nascita di gruppi volontari tra i giovani. Il portierato – conclude – rappresenta dunque un punto di riferimento di nuclei familiari che necessitano soprattutto di relazioni sociali».

«Il portierato rappresenta un progetto che mira alla coesione sociale – spiega Elena Lazzari, responsabile dei servizi in favore di persone e famiglie –. L’obiettivo del progetto nell’ambito sociale è quello della buona convivenza delle persone del quartiere e la loro interazione. Bisogna inolre rafforzare le capacità ed energie delle famiglie – prosegue – che si interessano ai rapporti sociali e ai servizi del quartiere medesimo, e – nel contempo – promuovere con responsabilità il progetto sociale designando il responsabile che intercetterà i bisogni dei cittadini e promuoverà i luoghi d’incontro di questi ultimi».

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